Empolimania: tutto da rifare (di nuovo), adesso servono tradizioni e mentalità
Se in un primo momento la scelta di puntare sul tecnico marchigiano per risollevare la squadra dopo una serie negativa sembra essere quella giusta, a lungo andare si è capito che la squadra, impostata per un altro calcio e un’altra mentalità, non aveva completamente digerito il cambio. Il ritorno ad Andreazzoli, fatto più per far contenti i tifosi che ne invocavano il rientro che per altro, ha dato una scossa alla squadra che però non è riuscita nell’impresa salvezza. Il nuovo Empoli che ripartirà con orgoglio e ambizione dalla serie cadetta, dovrà non ripetere gli errori di questa stagione: serve un assetto dirigenziale tradizionale, senza tentare nuovi voli pindarici da big del calcio. Serve ricreare un’identità tecnica, partendo dai valori che da sempre hanno contraddistinto questa società e puntando su giocatori giovani, anche esordienti in categoria, che hanno fame e voglia di arrivare. A Empoli hanno già dimostrato di saper lavorare (e bene) con questa filosofia, dunque è arrivato il momento di dimostrarlo nuovamente.