Calciomercato.com

  • Empolimania: tutto da rifare (di nuovo), adesso servono tradizioni e mentalità

    Empolimania: tutto da rifare (di nuovo), adesso servono tradizioni e mentalità

    • Carlo Alberto Pazienza
    Sono trascorsi già dieci giorni dalla notte amara di San Siro, ma la delusione per aver fallito la salvezza è ancora tanta. Staff tecnico e giocatori hanno dato tutto quello che avevano e se in casa Empoli qualcuno deve fare mea culpa, quelli sono sicuramente i dirigenti. Sono state proprio le scelte della società a rivelarsi fallimentari e inadatte ad una realtà come Empoli. Un ambiente che dal punto di vista societario è sempre andato avanti con un’impostazione familiare, con pochi uomini ma con incarichi centrati. L’assetto con il triplo direttore (due sportivi e uno generale) ha portato più confusione che altro e questo si è ripercosso anche nelle scelte tecniche. A partire dalla campagna acquisti estiva, in cui è stato scelto di puntare su giocatori già affermati e che forse non avevano la fame giusta per sgomitare nei bassifondi della classifica, passando per il doppio cambio in panchina: da Andreazzoli a Iachini per tornare ad Andreazzoli.

    Se in un primo momento la scelta di puntare sul tecnico marchigiano per risollevare la squadra dopo una serie negativa sembra essere quella giusta, a lungo andare si è capito che la squadra, impostata per un altro calcio e un’altra mentalità, non aveva completamente digerito il cambio. Il ritorno ad Andreazzoli, fatto più per far contenti i tifosi che ne invocavano il rientro che per altro, ha dato una scossa alla squadra che però non è riuscita nell’impresa salvezza. Il nuovo Empoli che ripartirà con orgoglio e ambizione dalla serie cadetta, dovrà non ripetere gli errori di questa stagione: serve un assetto dirigenziale tradizionale, senza tentare nuovi voli pindarici da big del calcio. Serve ricreare un’identità tecnica, partendo dai valori che da sempre hanno contraddistinto questa società e puntando su giocatori giovani, anche esordienti in categoria, che hanno fame e voglia di arrivare. A Empoli hanno già dimostrato di saper lavorare (e bene) con questa filosofia, dunque è arrivato il momento di dimostrarlo nuovamente.

    Altre Notizie