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  • Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...

    Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    I tifosi della Sampdoria non lo hanno dimenticato perché non hanno nemmeno fatto in tempo a conoscerlo. Ma nonostante ciò Fabrice Olinga, attaccante camerunese classe 1996, è costato alla società blucerchiata oltre 1 milione di euro. Una cifra fissata dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), somma del mancato pagamento ai ciprioti dell'Apollon Limassol e degli interessi di mora. Soprattutto c'è che la sentenza del TAS è stata pronunciata a dicembre 2017. Ma ancora una volta, come dimostrano numerosi precedenti illustrati da Calciomercato.com e relativi a società calcistiche italiane sanzionate da fori internazionali, la sentenza è passata sotto silenzio.

    ERA TUTTO UN FILM - Ma vediamo come si sono svolti i fatti. Tutto parte da quel mese di gennaio 2015 in cui, con la Samp di Sinisa Mihajlovic in corsa nelle zone alte della classifica, il presidente Massimo Ferrero decide di mettere a segno un colpo mediatico: ingaggia Samuel Eto'o. E poiché al presidente blucerchiato piace fare le cose in grande, egli dichiara che per l'attaccante camerunese ha ambiziosi progetti. Gli fa firmare un contratto da tre anni e mezzo, di cui l'ultimo con l'opzione da dirigente, e annuncia la produzione di un film sulla vita del calciatore con Morgan Freeman a recitarne la parte. In seguito, grazie al nostro Lorenzo Montaldo, sapremo che Eto'o si è visto proporre anche il ruolo di giocatore-allenatore. Fuochi pirotecnici, insomma. E come sempre succede in questi casi, basta lasciare che il tempo compia il suo fact checking. Infatti trascorrono pochi mesi e già a giugno 2015 – nemmeno il tempo per realizzare un teaser – Eto'o saluta tutti. Rescinde il contratto con la Sampdoria e se ne va a giocare in Turchia con la maglia dell'Antalyaspor. Di lì a poco, oltre al rapporto di lavoro, andrà in aria pure la diplomazia fra le parti. Ma prima di arrivare a questo passaggio c'è da evidenziare che, nell'inverno del 2015, l'ingaggio di Eto'o comporti per la Samp una condizione collaterale: l'arrivo di Fabrice Olinga, allora diciannovenne. Olinga è per Eto'o una specie di figlioccio, cresciuto calcisticamente nell'accademia dell'ex attaccante di Barcellona e Inter. Che per averlo con sé a Genova rinuncia a parte dell'ingaggio corrisposto dalla Sampdoria, come egli stesso affermerà un anno dopo nel corso di una conferenza stampa. Durante tale conferenza stampa Eto'o è affiancato da colui che fa da agente a lui e a Olinga: l'italiano George Gardi, procuratore in ottimi rapporti col super-agente israeliano Pini Zahavi. E infatti c'è molto Zahavi nei trasferimenti di Olinga prima e dopo il suo non-passaggio alla Sampdoria. L'attaccante proviene dall'Apollon Limassol, trascorrerà in prestito presso il club rumeno del Viitorul Constanta la seconda parte della stagione 2014-15 (ma non metterà mai piede in campo perché sprovvisto del permesso di lavoro), quindi si trasferirà al Mouscron dove gioca tuttora. Tutti club che in tempi diversi sono stati associati al super-agente israeliano e si sono ritrovati dentro le diverse ondate di rivelazioni condotte da Football Leaks. A ogni modo, resta il fatto che Olinga non diventi mai un calciatore della Sampdoria. E anzi, dopo la rescissione fra Eto'o e la società blucerchiata si chiudono per lui le possibilità di giocare con la squadra del presidente Ferrero. Da qui nasce il contenzioso, che riguarda il pagamento da corrispondere all'Apollon Limassol.

    IL CONTENZIOSO - La vicenda viene ricostruita nei vari passaggi dalla sentenza emessa dal TAS il 19 dicembre 2017. Lì sono esposti innanzitutto i termini dell'accordo varato fra la Sampdoria e l'Apollon Limassol per il trasferimento di Fabrice Olinga in Italia. E subito spicca un dato: l'accordo viene confezionato in data 25 febbraio 2015 ma la sua validità decorre dal 1° agosto dello stesso anno.  Va aggiunto che nel testo della sentenza il nome di Olinga non viene mai fatto (per tutta la lunghezza del testo egli è indicato come “The Player”), mentre di altri due soggetti viene menzionata soltanto l'iniziale del nome di battesimo: S. sta per Samuel Eto'o mentre l'agente dei due calciatori, George Gardi (che, come si apprende dal punto 7 del documento, agisce anche come consulente dell'Apollon), è indicato come G. Le clausole 3 e 4 del contratto fra Sampdoria e Apollon Limassol sancisce che la società blucerchiata s'impegni a versare due tranche da 500 mila euro ciascuna, con le seguenti scadenze: la prima entro 15 giorni dall'emissione del certificato internazionale di trasferimento (ITC) e la seconda entro il 31 gennaio 2016. Inoltre vengono fissati dei bonus legati al rendimento del calciatore e una percentuale pro Apollon Limassol in caso di futura cessione di Olinga.

    Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...

    Nelle settimane che seguono vengono perfezionate ulteriori intese. Il 21 marzo 2015 la Sampdoria invia a Gardi una bozza di contratto da sottoporre al calciatore, approvata dalla Lega di Serie A. Si tratta di un quadriennale valevole dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2019 con un salario annuo da 270 mila euro più eventuali bonus. Inoltre la Sampdoria decide di farsi carico del salario che il calciatore dovrebbe vedersi corrispondere dall'Apollon Limassol per i mesi tra febbraio e maggio 2015 (cioè quelli trascorsi in parcheggio al Viitorul), per un totale di 40 mila euro.  Come specifica il documento del TAS, a un dato momento quel contratto viene sottoscritto anche dal calciatore.

    Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...
     
    Dunque tutto sembra andare per il meglio. Invece il percorso si ferma lì.

    A fine giugno 2015 Eto'o e la Sampdoria rescindono il contratto e al tempo stesso la società blucerchiata scopre di non avere più a disposizione slot per un altro calcistore extracomunitario. Dal canto suo, il 1° agosto Olinga conclude il proprio vincolo con l'Apollon Limassol, che a sua volta il 3 agosto 2015 inserisce nel Transfer Matching System (TMS) della Fifa i documenti necessari a perfezionare il trasferimento. Cosa che invece la Sampdoria non fa. Fra il 4 e il 19 agosto si verifica uno scambio di mail fra le due società con la Sampdoria che conferma di non avere in rosa un posto da extracomunitario da mettere a disposizione di Olinga, ma aggiunge di voler onorare gli accordi nonostante che il calciatore debba essere trasferito altrove. Al calciatore, dopo aver trascorso con la squadra blucerchiata parte della fase precampionato, tocca andar via. E intanto, come specificato al punto 21 della sentenza emessa dal TAS, la Sampdoria acquisisce altri calciatori extra-comunitari.


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    Passano le settimane, i pagamenti non arrivano e i rapporti fra le società si deteriorano. Il 18 gennaio 2016 l'Apollon presenta un ricorso presso il Players' Status Committee (PSC) reclamando il pagamento di 1,6 milioni di euro. Dal canto suo la Sampdoria ritiene di potersi avvalere dell'articolo 6 del contratto di compravendita, nel quale si stabilisce che la validità del contratto stesso è vincolata al tesseramento del calciatore da parte della Figc, e che non essendo il tesseramento avvenuto bisogni considerare nullo l'accordo. Il giudizio della PSC giunge il 22 novembre 2016 e si risolve in un rigetto della richiesta avanzata dal club cipriota.

    IL TAS RIBALTA L'ESITO - C'è un aspetto quantomeno bizzarro che emerge dal verdetto di novembre 2016 favorevole alla Samp: che in quell'occasione i media italiani ne danno notizia. Cosa che non avverrà quando un anno dopo il verdetto del TAS andrà in senso opposto. Da chi e cosa dipenderà questo filtro che regola la pubblicità di una notizia anziché di un'altra? Misteri dell'informazione calcistica italiana. Resta il fatto che nel frattempo i rapporti fra la Sampdoria e le controparti si fanno tempestosi. A agosto 2016 viene resa nota la notizia che George Gardi abbia intenzione di querelare Massimo Ferrero per minacce. La cosa non avrà un seguito. Ha invece un seguito la vicenda legale fra le due società, che viene portata davanti al TAS. In questo foro le istanze dell'Apollon Limassol vengono difese anche dall'avvocato israeliano Ehud “Udi” Schochatovitch, legale di fiducia di Pini Zahavi. Schochatovitch è stato per un anno il proprietario dello SK Lommel, club della Serie B belga che nello scorso mese di maggio è entrato a far parte del City Football Group. Ma questa è un'altra storia di cui vi parleremo nei prossimi giorni. Preso atto delle ragioni espresse dalle due società, il TAS ribalta il verdetto espresso dal PSC e stabilisce che la Sampdoria debba pagare l'Apollon Limassol. In particolare, viene smontato l'argomento difensivo della Sampdoria basato sull'articolo 6 del contratto di compravendita. In sostanza viene detto che fra i motivi che portano alla mancata concessione del tesseramento per il calciatore da parte della Figc, e da lì alla nullità del contratto, non possa esservi la mancata richiesta di tesseramento da parte della Sampdoria. E ciò viene sancito nel paragrafo in grassetto che fa da sommario alla sentenza, nella prima pagina del documento:

    Nei casi in cui un contratto di trasferimento preveda il pagamento di un prezzo da parte del club compratore ma non preveda alcuna clausola per la quale il trasferimento possa essere evitato o sospeso, il club compratore non può rifiutarsi di pagare il prezzo del trasferimento se, dopo la conclusione del trasferimento, esso decide di non dare corso al trasferimento del giocatore in questione”.

    Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...
     
    Risultato: alla Sampdoria viene ordinato di pagare 500 mila euro più interessi del 5% annuo per quanto riguarda il mancato versamento di agosto 2015 e altri 500 mila euro più interessi del 5% annuo per quanto riguarda il mancato versamento di gennaio 2016. 

    Consultata nella mattinata di oggi la Sampdoria (che ringraziamo per la pronta dimostrazione di trasparenza) ci ha fatto sapere di avere subito liquidato il debito con tre bonifici, secondo la seguente calendarizzazione:


    26 febbraio 2018 – 281.644 euro;

    27 marzo 2018 – 282.705 euro;

    11 luglio 2018 – 500.000 euro.

     
    In tutto fanno 1.064.349 euro, per un calciatore che non ha mai vestito la maglia della blucerchiata. Un film mai visto.

    Olinga, il figlioccio di Eto'o: è costato alla Samp oltre 1 milione di euro e una sconfitta presso il TAS, senza mai giocare in blucerchiato...

    @pippoevai

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