Pronti, via e la Rai comincia subito male all'Europeo 2012. Malissimo.

Dopo la cerimonia inaugurale e l'esecuzione degli inni nazionali, la tv di Stato italiana cui versiamo il canone per essere costretti a seguire molti altri sport a pagamento sulle reti satellitari (l'ultimo che ha perso è stato il mondiale di F1), ha staccato da Varsavia per mandare in onda i soliti, insopportabili spot.  

Naturalmente, la Rai se ne infischia di concetti tipo l'emozione degli spettatori, il pathos dell'evento, le immagini del pubblico in festa, la voglia di chi segue l'evento da casa di sentirsi partecipe . Niente di niente. L'importante è trasmettere la pubblicità e rovinare il fegato agli abbonati. E, al ritorno in onda da Varsavia, c'è stato chi pure ha avuto l'improntitudine di rassicurarci: questa è l'unica interruzione pubblicitaria. 

Se la Bbc, alla quale gliinglesi pagano il canone, ma sulla quale non c'è pubblcità,  avesse osato ficcare gli spot come ha fatto la tv di stato italiana, nel Regno di Elisabetta ci sarebe stata la rivolta. Ma, si sa, la Rai non è la Bbc. E si vede.

x.j.