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  • Stendardo a CM: 'Promosso il protocollo, vi spiego il caos contratti in scadenza. Callejon può fermarsi, Kulusevski...'

    Stendardo a CM: 'Promosso il protocollo, vi spiego il caos contratti in scadenza. Callejon può fermarsi, Kulusevski...'

    In esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com è intervenuto Guglielmo Stendardo, ex difensore di Lazio e Atalanta su tutte. Diventato avvocato proprio nel suo primo anno con la maglia bergamasca, è nota la gara di Coppa Italia nel 2012 tra Roma e Atalanta, alla quale non prese parte lo stesso Stendardo per sostenere la 'tre giorni' di prove scritte per diventare avvocato. Oggi parla del ritorno in campo e di alcuni cavilli legati ai contratti in questo periodo:

    LA RIPARTENZA – "È ovvio che dopo tutto quello che è successo esultare per la ripartenza mi sembra esagerato. Ci sono oltre 30 mila morti, quindi tante famiglie che vivono nel dolore. Tutti speravamo si tornasse a giocare, questo sì, ma serve rispetto per chi in quei lunghissimi mesi ha perso la vita o i suoi cari".
     
    LE CONSEGUENZE – "La pandemia imporrà ovviamente dei comportamenti virtuosi. Le gare a porte chiuse, gli stadi vuoti sono inevitabili in questo momento. Non è bello perché sarà come assistere ad un film senza colonna sonora".
     
    LE CONDIZIONI – "Saranno 127 gare in 50 giorni se tutto va bene. Il clima sarà afoso, ci sarà molto caldo. La preparazione atletica sarà importantissima e l’aspetto motivazionale farà la differenza".
     
    IL PROTOCOLLO
    – "Il protocollo passa l’esame a pieni voti, quindi il doppio pullman, gli arrivi sfalsati delle squadre allo stadio, la limitazione di 300 persone all’interno dello stadio. Quindi la FIGC si è adeguata perfettamente a quelli che erano i parametri del CTS. Bisogna sciogliere il nodo quarantena, è l’unico punto interrogativo che preoccupa. Anche qui il Ministro Spadafora, che secondo me ha fatto un ottimo lavoro, ha ipotizzato che se dovesse scendere la curva di contagi ci potrebbe essere una possibile attenuazione rispetto alla quarantena dell’intero gruppo in caso di un calciatore positivo. Perché se dovesse uscire un giocatore positivo ci saranno evidenti ripercussioni sui calendari".
     
    IL PIANO B E IL PIANO C
    – "È stato importante stabilire queste due alternative, perché se non si dovesse riuscire a terminare il campionato ci sono già delle norme che disciplinano quello che sarà".
     
    SCADENZA CONTRATTI – "La scadenza del 30 giugno in effetti non c’è più per quella data perché la stagione non terminerà il 30 giugno quest’anno. Ovvio che c’è la necessità di rinegoziare gli accordi contrattuali tra club e giocatori, anche in previsione di una sottoscrizione del nuovo accordo attraverso un gentlemen agreement. Sappiamo benissimo che sono contratti stipulati tra privati, dove un terzo non può intervenire".
     
    I PROLUNGAMENTI – "Le società dovranno sedersi con i propri giocatori e trovare un accordo sulle due mensilità che saranno aggiuntive rispetto alla normale stagione sportiva che finirà ad agosto. Quindi c’è la necessità di rinegoziare questi accordi contrattuali. Ci sono diversi casi: chi è in scadenza di contratto dovrà prolungare di un mese-due mesi gli accordi in essere, andrà fatta un’appendice sui contratti".
     
    I GIOCATORI SI FERMANO – "I giocatori hanno contratti in scadenza il 30 giugno e giocatori come Callejon possono decidere di fermarsi per quella data. Starà a loro trovare un accordo con la società per ulteriormente terminare la stagione sportiva con la squadra".
     
    ACCORDI CON ALTRE SOCIETÀ – "Sarà importante il buonsenso da parte dei calciatori e quello delle società. C’è un campionato da terminare, la FIFA ha esortato a trovare degli accordi con i propri assistiti e quindi c’è la necessità di rinegoziare gli accordi contrattuali, dato che vi è un’impossibilità di una proroga automatica rispetto ai contratti in scadenza al 30 giugno. Kulusevski attualmente è in prestito a Parma, è un giocatore della Juve. Se il Parma vorrà prolungare la sua permanenza per altri due mesi dovrà rinegoziare l’accordo che ha in essere e quindi prolungarlo fino alla data di fine stagione".
     
    L’AUSPICIO – "La speranza è che non si arrivi a muro contro muro e credo non accadrà perché un giocatore che ha iniziato la stagione sportiva in una squadra dovrebbe terminarla nella stessa. Anche perché quel calciatore ha firmato un contratto, la stagione non si conclude più il 30 giugno ma ad agosto. Occorre buonsenso, come detto, e servirà un accordo anche sugli stipendi di marzo e aprile".

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