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  • Ex Inter Pellegrini: 'Thohir? Di imprenditori italiani non ce n'erano'

    Ex Inter Pellegrini: 'Thohir? Di imprenditori italiani non ce n'erano'

    Ernesto Pellegrini, ex presidente dell'Inter, parla a Radio Sportiva: "Quando diventai presidente c'era in me euforia, entusiasmo, quando lasciai a Moratti ero triste. Penso che per lui sia lo stesso, che non sia completamente felice, anche se forse per stanchezza o chissà per quali altri motivi si è sentito in qualche modo costretto a farlo".

    Pellegrini recentemente si era offerto, in un'intervista, di aiutare Moratti per scongiurare la cesisone a Thohir: "Effettivamente non si è creata l´opportunità. Moratti il giorno dopo parlò di internazionalizzazione, e evidentemente non ci sono stati imprenditori motivati ad assumersi questo tipo di responsabilità. Un po´ la crisi, un po´ il fatto che il calcio oggi costa maledettamente, e l´Inter da quanto risulta è molto esposta dal punto di vista finanziario, non c´è stata - anche dal punto di vista temporale - la possibilità di mettere in piedi un´operazione. Benvenuto allora a Tohir, detto da un interista dall´età di 12 anni, spero che oltre ai soldi ci metta tanta passione".

    Pellegrini prosegue: "Con Moratti ho avuto un contatto, e ci siamo salutati recentemente prima di Inter-Genoa e Inter-Juve ma non gli ho chiesto nulla dell´avanzamento delle trattative. Evidentemente si era già indirizzato verso Tohir.

    Commentavo con mia figlia Valentina, che quando presi l´Inter aveva 3 anni. Anche lei era dispiaciuta che Moratti lasciasse e mi chiedeva: "Papà ma la nostra Inter che fine può fare? Che succederà?". Io credo che Moratti voglia bene all´Inter e penso che abbia intravisto nel compratore il desiderio di far bene, certo un po´ spiace vederla in mano ad una persona che lavora in un paese lontano, seppur splendido. Chiaro che da interista c´è tristezza, ma potrebbe divenire entusiasmo una volta visto all´opera. Non so se Moratti resterà con una quota minoritaria, spero che possa quanto meno controllare la situazione e dare qualche consiglio: immagino non sarà facile per un imprenditore che non conosce il nostro calcio ed il nostro paese. Comunque sono ottimista e fiducioso. E poi siamo sempre qui, pronti".


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