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  • Facebook: 'La privacy dei nostri dipendenti a rischio'

    Facebook: 'La privacy dei nostri dipendenti a rischio'

    • Lorenzo Denaro
    Facebook segna un punto nella sua recente ma già infuocata lotta con la Commissione Europea e le sue istituzioni. La Corte Europea ha sospeso la richiesta fatta dall’Antitrust di ottenere documenti riservati da parte del colosso web. La sospensione è temporanea, in attesa che si chiuda il procedimento sommario. I legali di Menlo Park hanno fatto sapere di aver consegnato più di 1,7 milioni di documenti alle autorità e di non essere disposti a dare seguito alle successive richieste dell’Antitrust di altri documenti. Il social network di Zuckerberg è sotto indagine per le sue pratiche di raccolta e utilizzo dei dati sulla piattaforma Marketplace. Secondo Facebook, la richiesta di documenti sulla base di parole chiave indicate dall’autorità, significherebbe consegnare una quantità enorme di informazioni, una richiesta sproporzionata, che metterebbe a rischio la privacy dei propri dipendenti. Ma la battaglia tra l’azienda californiana e la Commissione EU, va letta anche e soprattutto nello scenario più ampio che vede le istituzioni europee contrapposte a quelle USA, sul piano politico ed economico. Qualche giorno fa, la Corte EU, ha di fatto invalidato il Privacy Shield, ovvero il sistema di accordi che permetteva di trasferire i dati dai paesi dell’Unione agli Stati Uniti, asserendo che le recenti normative USA sulla sorveglianza, non danno adeguate garanzie sul trattamento dati dei cittadini europei. Questo sta creando parecchi grattacapi a tutte le aziende americane che operano in Europa e anche l’attuale amministrazione americana non ha salutato con favore la decisione. Si sta delineando uno scenario parecchio complesso: uno scontro politico ed economico tra Europa e USA che coinvolge quello che ormai è il parastato dei Big-Tech. La partita è appena iniziata, con le presidenziali americane alle porte, c’è da scommettere che lo scontro si farà ancora più acceso. 

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