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  • Facebook si adatta alla pandemia: nasce Neighborhoods, l’app per il vicinato

    Facebook si adatta alla pandemia: nasce Neighborhoods, l’app per il vicinato

    • Lorenzo Piersanti
    La pandemia rischia di restringere il nostro mondo di riferimento, trasformando palazzi e quartieri nei nostri orizzonti, che tornano a rappresentare un ruolo essenziale nelle nostre reti sociali. Così, le piattaforme digitali si trovano costrette a seguire i cambiamenti imposti dal nuovo stile di vita, e Facebook sta cercando di capire come infilarsi più efficacemente nella partita, testando a Calgary, in Canada, la sua ultima funzionalità, Neighborhoods. Menlo Park ha dunque iniziato a sperimentare il funzionamento dell’applicazione: i gruppi sulla piattaforma vengono generati automaticamente. All'interno il meccanismo non si discosta dai classici gruppi, con la differenza che i partecipanti appartengono al vicinato, che hanno la possibilità di iscriversi ad attività o vendere e acquistare in zona, approfittando di una maggiore organizzazione dovuta alla piattaforma.

    Dando un’occhiata agli screenshot diffusi da un social media strategist canadese, che per primo ha scovato la novità, la sezione “Neighborhoods” apparirà nel menu principale dell’App, accanto al Marketplace, i Gruppi, gli Amici, le Pagine, e gli Eventi. I gruppi vengono creati in base alla geolocalizzazione e si attivano quando un numero sufficiente di "amici" ha aderito. A differenza dei classici gruppi, creati e gestiti da amministratori, questa funzionalità viene messa in moto direttamente da Facebook. Con ogni probabilità, tutto ciò già presente e relativo ad una determinata area geografica, sarà spinto in qualche modo ad aderire al più ampio contenitore su Neighborhoods. In termini di adesione individuale, una volta confermata la propria posizione, la piattaforma proporrà il gruppo Neighbohoods più adeguato alle proprie esigenze. Se quello del proprio quartiere non fosse ancora attivo, ci sarebbe la possibilità di incentivarne la nascita invitando altri vicini di casa o residenti del posto. 

    Si tratta, dunque, di mega-gruppi geolocalizzati, un modo per continuare a promuovere l'uso della piattaforma attraverso uno strumento che, secondo i dati sviscerati pubblicamente da Zuckerberg, coinvolge ben 1,8 miliardi di persone con 70 milioni di amministratori e moderatori che gestiscono gratuitamente queste pagine in cui le persone si ritrovano per discutere dei propri interessi, delle opportunità e per scambiare beni e servizi. 
    Una spinta, questa, verso l’ulteriore espansione, all’interno della piattaforma di Menlo Park, di comunità come gli amici e la famiglia, diventati ormai il terzo pilastro del nuovo Facebook "intimista" impostato dal cofondatore ormai all'inizio dello scorso anno.

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