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  • Falcao, Brady e Krol, ma anche Neumann e Luis Silvio: 40 anni fa l'Italia riapriva le frontiere

    Falcao, Brady e Krol, ma anche Neumann e Luis Silvio: 40 anni fa l'Italia riapriva le frontiere

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Quaranta anni fa - proprio oggi 9 maggio - arrivò dalla FIGC il sì definito per la riapertura delle frontiere nel calcio italiano. I primi stranieri a mettere piede in Italia furono 11. Un paio di campioni conclamati, Krol e Falcao su tutti, una discreta pattuglia di buoni giocatori e qualche bidone - dice niente Silvio Danuello? - che resterà nella memoria, nei secoli dei secoli. Fu la prima ondata, poi arrivò l’invasione degli ultracorti. Erano 11, erano una novità, erano dei pionieri. Eccoli.

    Iniziamo da Fortunato, Juary e Neumann, per leggere e vedere le foto degli altri scorri la gallery 

    Sergio Fortunato
    Attaccante argentino di estro lunatico, con l’Estudiantes in un biennio ha segnato 56 gol. Buone premesse, quindi. Lo prende il Perugia, ma è una delusione. L’allenatore Renzo Ulivieri lo utilizza assai poco. Lo ritiene troppo individualista. Se ne va dall’Italia dopo una sola stagione, per la verità assai deludente.

    Juary
    Diventa subito un idolo - questo attaccante brasiliano che arriva dal Santos - per come festeggia ogni gol: ballando attorno alla bandierina. E’ una delle prime esultanze fuori catalogo. Da lì in poi: tana liberi tutti. E’ un folletto che al Partenio viene venerato come un re. Contribuisce a un paio di salvezze dell’Avellino, poi Inter, Ascoli e Cremonese, prima di andare a vincere (segnando) una Coppa dei Campioni col Porto.

    Herbert Neumann
    Meglio la moglie Maria, una portoghese di spettacolare bellezza. Tedesco cresciuto nella squadra della sua città (Colonia), capello biondo e fluente, ritmo da passeggiata, una certa indolenza nel rincorrere gli avversari. Una mezzala senza arte, da mettere da parte. A Udine resta un anno, poi va a Bologna e fa pure peggio.

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