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  • Fallimenti e ripescaggi: dalle seconde squadre al Catania, come cambia la C

    Fallimenti e ripescaggi: dalle seconde squadre al Catania, come cambia la C

    • Andrea Robertazzi
    Il calcio italiano sta vivendo un momento di grandissima crisi che, soprattutto nelle categorie inferiori, ha creato un clima di grande incertezza su quello che sarà il futuro delle squadre e dei campionati. I fallimenti, le penalizzazioni e le retrocessioni, cui faranno inevitabilmente seguito dei ripescaggi, non permettono di avere un quadro chiaro di quelle che saranno le griglie di partenza di Serie B e Serie C, con diverse squadre che restano in attesa di sapere se dovranno giocare nell’uno o nell’altro campionato. Il fallimento di Bari, Cesena e probabilmente Avellino, infatti, ha aperto una vera e propria corsa al ripescaggio, che vede in gara Siena, Ternana, Novara e Catania, pronte a raccogliere il testimone e giocarsi la prossima Serie B. Se qualche settimana fa la questione sembrava una sfida a due tra Siena e Ternana, una sentenza del Tribunale Federale Nazionale ha spalancato le porte anche alle altre pretendenti accogliendo il ricorso del Novara sulla delibera che vietava alle società sanzionate nel corso degli anni precedenti di essere inserite nelle graduatorie di ripescaggio. 

    GRADUATORIA RIBALTATA - La sentenza in questione ha sensibilmente modificato tale graduatoria, che si basa su tre parametri: la classifica finale dell’ultimo campionato (50%); la tradizione sportiva delle città (25%); il numero di spettatori medi delle cinque stagioni precedenti (25%). Considerando questi valori e inserendo in lista anche Novara, cui era stata comminata una sanzione amministrativa, e Catania, reo di avere commesso illecito sportivo negli ultimi tre anni, ma riammesse in graduatoria dalla sentenza del Tribunale Federale, si ottiene questa classifica: Novara 48,25; Catania 48; Ternana 45,25; Siena 45,25. Il discrimen fondamentale, però, resta lo svolgimento del processo a carico del Cesena che potrebbe riportare in corsa anche l’Entella; nel caso in cui il club romagnolo dovesse lasciare la Serie B a causa della controversia legata alle plusvalenze fittizie e non a causa del fallimento, sarebbe essere proprio l’Entella a beneficiarne, in caso contrario a fare fede sarà la graduatoria. Al momento favorito sembra il Novara, ma Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, a dichiarato ai microfoni di ItalPress di essere abbastanza fiducioso per quanto riguarda il ripescaggio del club siciliano, che a suo dire resta in pole position in vista della prossima Serie B.

    QUESTIONE SERIE C - Guardando alla Serie C lo scenario è altrettanto tetro; anche in questo caso, infatti, ci sono diverse caselle da riempire a causa del forfait, figlio di problemi economici, di diverse società come Mestre, Fidelis Andria e Reggiana, a cui si aggiunge il posto lasciato libero dalla fusione tra Bassano e Vicenza. Quattro slot a disposizione, di cui uno, quasi certamente, andrà alla Juventus, pronta a lanciare la prima squadra B della storia del calcio italiano; in coda per raccogliere il testimone dalle squadre retrocesse o fallite ci sono anche Prato, Imolese, Cavese, Santarcangelo, Gavorrano e Cuneo, oltre a Roma, Milan, Torino e Udinese che si sono dette interessate a valutare la possibilità di creare una seconda squadra. Restano, infine, in attesa del giudizio della Covisoc: Lucchese, Cuneo e Matera, che hanno presentato ricorso entro i termini previsti. Questa decisione sarà un altro crocevia importante nella definizione della griglia definitiva del prossimo campionato di Serie C, che sarà presentata, in ogni caso, entro la fine di luglio. Ancora un paio di settimane, quindi, poi tutti i tasselli saranno sistemati e sapremo quali saranno le squadre che si divideranno nei tre Gironi da 18 di C e quali, invece, potranno giocarsi la Serie B. Resta il dato di un’estate passata nel segno della confusione, figlia dell’inadeguatezza delle regolamentazioni presenti nel nostro sistema, che negli ultimi cinque anni hanno portato al fallimento di oltre 40 società, comportando che sulle categorie inferiori continuasse ad aleggiare questo vento di incertezza che non fa altro che alimentare la rabbia di tifosi ed amanti del calcio...

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