Fenomeno Pisseri, sulle orme di Buffon: 'Voglio la serie A con il Parma'
E' il miglior portiere della Lega Pro, per voti e prestazioni. A calciomercato.com Matteo Pisseri, 20enne numero uno del Renate in comproprietà con il Parma, racconta a 360 gradi la sua carriera sportiva, senza nascondere i suoi obiettivi futuri:
Partiamo dal Renate, che è ancora in corsa per i playoff.
Piano, piano, l'obiettivo principale resta la salvezza. Non siamo ancora aritmeticamente salvi, una volta raggiunto il traguardo possiamo pensare ad altri discorsi. Quello che posso dire è che ce la possiamo giocare con tutti, non c'è nessuna squadra nettamente superiore. Vediamo quello che succederà da qui alla fine.
A livello personale è una stagione ricca di successi.
Sono molto contento, sto bene fisicamente e sto andando oltre ogni aspettativa. Questa stagione con il Renate è per me una rivincita, dopo tre anni molto duri, condizionati dall'infortunio al ginocchio e nel quale ho giocato davvero poco. Voglio ringraziare il Renate e mister Magoni che mi hanno voluto fortemente e hanno creduto in me. Mi hanno visionato all'ultimo torneo Dossena e gli sono piaciuto.
Hai sentito i dirigenti del Parma in questi? Che farai a fine stagione?
Il mio cartellino e in comproprietà con il Parma, ma non so quello che farò a fine stagione. So che mi seguono, che monitorano, io personalmente ho parlato diverse volte con il responsabile del settore giovanile Palmieri e con Bucci, l'allenatore dei portieri della prima squadra, ma ciò non significa che torno di sicuro. Il mio sogno è la serie A con il Parma, ma so che non devo bruciare le tappe. La prossima stagione mi piacerebbe giocare con continuità, salendo di categoria, in un campionato migliore della Seconda Divisione. Ma non mi faccio aspettative, tengo i piedi per terra. Vediamo quello che sarà a fine stagione. Per me il Renate è un punto di partenza.
Chi è il tuo modello?
Sono cresciuto nelle giovanili nel Parma, non può non essere Buffon. E' il migliore del mondo. Per caratteristiche mi piace molto Sorrentino, è un portiere molto agile che meriterebbe una grande squadra.
Sei diventato portiere grazie Fulgoni, l'uomo che scoprì Buffon.
Vero, a dieci anni dopo due provini sono entrato nel settore giovanile del Parma per fare l'attaccante, ma ogni tanto quando giocavo con mio padre mi divertivo a fare il portiere. Di fatto non ho giocato nemmeno un minuto da punta, Fulgoni mi ha visto e mi ha detto: "Devi fare il portiere". Aveva ragione lui. Sentivo che dovevo giocare in porta, era la mia strada.
Qualche anno fa potevi diventare un campione di beach volley.
Mio fratello ha vinto tre volte il campionato, io sono arrivato solo quinto, anche perchè mi allenavo meno. Credo che sia importante portare avanti, fino a 15-16 anni, più sport, non bisogna limitarsi solo al calcio. Il beach volley mi è servito molto per migliorarmi come portiere. Ti insegna a muoverti rapidamente, aumenta i tuoi riflessi e ti aiuta a prendere i palloni con il tempo giusto.
La tua stagione positiva è stata macchiata dal gol preso da Aresti, portiere del Savona.
Mi ricordo benissimo quella partita. Per novanta minuti sono stato bravo e fortunato, poi è arrivato il gol. All'inzio non ho realizzato cosa fosse successo, poi non ci volevo credere. Ho detto al mio allenatore che anch'io voglio fare gol. Se siamo salvi e abbiamo un calcio di rigore a favore voglio tirarlo.
