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  • Ferguson rivela: 'La Juve di Lippi il mio modello. Volevo Maldini a Manchester'

    Ferguson rivela: 'La Juve di Lippi il mio modello. Volevo Maldini a Manchester'

    Sir Alex Ferguson, leggenda del Manchester United e del calcio mondiale, ha presentato la sua autobiografia ("My autobiography", 416 pagine). Diversi gli spunti di interesse e di discussione.

    Su David Beckham: "Beckham e' andato via dal Manchester United perche' si credeva piu' grande del manager. David e' stato l'unico giocatore che ha scelto di essere famoso al di fuori dal calcio, per lui era una missione e io mi sono sentito a disagio nel gestire questo aspetto della sua vita, la sua celebrita. La mia lite con lui negli spogliatoi? Era a circa 12 metri da me, a terra c'era una fila di scarpe, ne ho calciata una e l'ho colpita proprio sopra l'occhio, poi i compagni lo hanno fermato perche' stava venendo verso di me. Il giorno dopo la storia era sui giornali e fu allora che ho detto al club che Beckham doveva andar via". 

    Su Cristiano Ronaldo: "Il giocatore piu' dotato che ho avuto al Manchester e ne ho avuto tanti. Gli unici che possono avvicinarsi a lui sono Paul Scholes e Ryan Giggs, sono cresciuti con noi e hanno contribuito in modo prodigioso ai successi del Manchester United per due decenni". 

    Sulla Juventus di Marcello Lippi: "La Juve degli Anni 90 dominava in Euro. La Juventus di Marcello Lippi e' stata fonte di ispirazione, era una squadra da prendere come modello ed esempio da seguire e quando riuscimmo a batterla per noi fu molto importante".

    Su Roy Keane: "Aveva la lingua piu' selvaggia che si possa immaginare". 

    Su Roberto Mancini: "Roberto mi portava sempre dell'ottimo vino, ma ha sbagliato a far giocare di nuovo Tevez dopo che Carlos se ne era andato in Argentina".

    Su Rafael Benitez: "Con me l'ha messa sul piano personale e ha sbagliato".

    Su Paolo Maldini: "Lo volevo nel mio Manchester United".

    Su Jaap Stam alla Lazio: "Cederlo alla Lazio è stato un mio errore". 

    Su Wayne Rooney: "Lo scorso anno non lo facevo giocare perche' non lo ritenevo in forma, ma credo nelle sue straordinarie qualita' e nella sua capacita' di fare la differenza". 

    Sul calcio corotto: "Un dirigente dell'Inter i disse: 'Sai la differenza fra gli inglesi e gli italiani? In Inghilterra la gente pensa che una partita non possa mai essere corrotta. In Italia la gente non pensa che una partita non possa essere corrotta'".

    Infine, nella conferenza stampa di presentazione del libro, Ferguson smentisce anche le indiscrezioni circa un suo pentimento dopo il ritiro, assicura che non tornera' ad allenare e chiede tempo e fiducia per il suo successore, David Moyes, e per il Manchester United, il cui inizio di stagione non è stato all'altezza del recente passato. 

     

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