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  • Fermate Ceferin, è un irresponsabile: non ha sospeso Champions ed Europa League perché teme di scontentare qualcuno
Fermate Ceferin, è un irresponsabile: non ha sospeso Champions ed Europa League perché teme di scontentare qualcuno

Fermate Ceferin, è un irresponsabile: non ha sospeso Champions ed Europa League perché teme di scontentare qualcuno

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
Fermate Aleksander Ceferin prima che sia troppo tardi. Se in queste ore drammatiche e angosciose per tutti, dai cittadini ai calciatori (oltre a Rugani è di poche ore fa la positività anche di Gabbiadini), c’è un irresponsabile immotivatamente asserragliato a Nyon, esso è il presidente dell’Uefa, la Federazione delle 55 Federazioni calcistiche che non vuol sentir ragioni di fermare la Champions League e la Coppa Uefa. Ora, se si trattasse solo di un caso italiano, il mio ragionamento potrebbe essere viziato da nazionalismo e faziosità. Ma siccome siamo di fronte ad una “pandemia globale”, parole dell’Organizzazione mondiale della sanità, e i casi dei calciatori contagiati si moltiplicano (tre del Leicester l’ultima notizia del pomeriggio), un minimo di ragionevolezza sarebbe necessaria.

Ieri ha chiuso anche la Liga per due settimane e non solo perchè i calciatori del Real Madrid sono in quarantena (c’è stato un caso tra i giocatori di basket), ma perchè il contagio in quella nazione si sta diffondendo alla velocità che abbiamo già conosciuto in Italia solo quindici giorni fa. Stessa decisione è stata presa in Olanda, Portogallo e e nella Mls oltreoceano. Non solo. La Nba, dopo la positività di un atleta, ha disposto la sospensione del campionato, gli inglesi del calcio, dopo una serie di contaminati per Liverpool-Atletico Madrid sconsideratamente giocata con il pubblico, per ora si limitano alle porte chiuse, ma non basterà.

Il paradosso non è che l’Uefa non pensi alla sospensione. E’ che proprio non ne vuol sapere di attuarla. Altrimenti non avrebbe rinviato a data da destinarsi Juventus-Lione e Manchester City-Real Madrid (bianconeri e madridisti sono in quarantena), tenendo impunemente in cartellone sia Bayern Monaco-Chelsea che Barcellona-Napoli della prossima settimana. Eppure Ceferin, al pari dei suoi vicepresidenti (tra cui l’italiano Michele Uva) e consiglieri, sa bene che il Napoli non potrà arrivare in Catalogna perché nessun aereo proveniente dall’Italia può atterrare in Spagna come già successo a Inter e Roma. 

L’intento evidente è quello di guadagnare tempo. Ceferin, che pure avrebbe tutto il potere decisionale che vuole, è un re tentenna. Spera di portare avanti il più possibile Champions e Europa League (ieri si è giocata regolarmente e quattro gare addirittura a porte aperte) per non pregiudicare l’Europeo itinerante di giugno e luglio.  Martedì prossimo (17 marzo) con tutta calma è prevista una video-conferenza in cui decidere cosa  fare. E’ chiaro che la priorità riguarda l’Europeo. Solo rinviandolo al 2021, come ipotizza giustamente il quotidiano francese L'Equipe, ci sarebbe lo spazio temporale non solo per concludere le competizioni nazionali, ma anche la Champions e l’Europa League.

Ma sull’argomento bisognerà avere l’assenso anche della Fifa che, in verità, non vorrebbe ritrovarsi con troppe manifestazioni da organizzare o, in questo caso, da patrocinare. Fino a ieri, però, la parola d’ordine era “niente rinvio”, come se non stessimo vivendo un’emergenza mondiale e l’Europeo di calcio non fosse che una scheggia minuscola rispetto agli interessi dell’orbe terracqueo.
In ogni caso, Ceferin sta dimostrando di essere ben peggio dei nostri dirigenti istituzionali con i quali mai siamo stati teneri. Se, decidendo per la sospensione e lo spostamento dell’Europeo, teme di scontentare qualcuno, è troppo fragile per fare il presidente. Se, al contrario, è convinto che una pandemia globale non rappresenti un rischio per i calciatori è inadeguato o ottuso.

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