Che cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. I fiorentini non hanno certo dimenticato ‘Amici miei’ e le zingarate, quarant’anni dopo. Così uno di loro si è affacciato alla finestra e - pensando al mercato viola e alle cessioni in arrivo - ha appeso uno striscione: ‘Milic non si tocca’.

Già: vendiamo il fenomeno Bernardeschi, il simbolo Borja Valero, il fortissimo Kalinic, il capitano Gonzalo, anche il talentuoso e discontinuo Ilicic, ma almeno teniamo lui, Hrvoje Milic, croato, terzino, 29 anni, 17 presenze nell’ultimo campionato. Almeno lui rimanga, altrimenti il povero Pioli non arriva a undici giocatori.

Il genio, appunto. E in effetti ci vuole un genio, anzi servono due geni, per immaginare un mercato della Fiorentina come quello a cui stiamo assistendo. Nessuno è incedibile, dicono ormai i dirigenti di tutte le società, e significa che - di fronte a un’offerta congrua o irrinunciabile - chiunque può partire. Ma un conto è che tutti siano cedibili, un altro che tutti vengano ceduti. Invece a Firenze sta accadendo proprio questo, come evidenzia l’elenco di cui sopra: Bernardeschi va via perché ha il contratto fino al 2019 e non lo rinnova, Borja Valero perché ormai è vecchio, Kalinic perché non è più giovane e offrono tanti soldi, Gonzalo perché bisogna portare gente fresca e lui si può lasciare libero a scadenza, Ilicic perché ha dato il meglio.

Una squadra disintegrata. La ricostruiranno con ragazzini o ragazzotti pescati chissà dove, nel rispetto del bilancio e in assenza di rispetto per i tifosi (e magari pagheranno commissioni monstre, ma questa è un’altra storia).

A proposito, i due geni del mercato viola: Andrea Della Valle, padrone, e Pantaleo Corvino, direttore sportivo.

@steagresti