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  • Ferrari si racconta: 'La mia carriera dall'Eccellenza alla A; con la Samp non possiamo più nasconderci'

    Ferrari si racconta: 'La mia carriera dall'Eccellenza alla A; con la Samp non possiamo più nasconderci'

    • Lorenzo Montaldo
    Probabilmente non sono in molti a poter dire di conoscere la storia di Gian Marco Ferrari. Eppure, la carriera del difensore centrale della Sampdoria non è come tutte le altre. Nella storia del giocatore classe 1992 ci sono sudore, fatica, e soprattutto tanta gavetta. Dopo le giovanili del Parma, è iniziato un girovagare nelle serie inferiori. Monticelli Terme, Crociati Noceto, Fiorenzuola, Renate poi Gubbio e finalmente il grande salto dal 2014, il Crotone.

    Ferrari dal canto suo ha sempre avuto un merito. Quello di crederci anche nei momenti più difficili: "Penso che tutto sia possibile, ci vogliono testa, pazienza, fortuna e un pizzico di bravura" ha raccontato a Il Secolo XIX. "Però quando ottieni dei risultati, ti sembra di aver fatto il triplo. Perché partendo dall'Eccellenza ogni salto è un trampolino in più che aggiungi. E non vuoi fermarti mai. Ci si mette un attimo a perdersi in certe categorie. Io ho sempre avuto come obiettivo di fare il calciatore, non ho nemmeno mai preso seriamente in considerazione un'alternativa". La sua storia comincia in gialloblù: "Da ragazzo, subito dopo le giovanili del Parma, il salto in Eccellenza al Terme Monticello: un primo colpo al sogno. L'anno prima c'era stato un giocatore, il guineano Traore, che era stato prestato a una società di Eccellenza e aveva funzionato. Hanno voluto replicare con me quella storia. Avevo 16 anni, mi hanno detto vai a farti le ossa. L'ho vissuta come una bocciatura. Ci allenavamo tre volte alla settimana di sera. Tanto tempo libero e quando si è giovani è facile distrarsi. Da Fiorenzuola comunque è ripartita la scalata. E a ripercorrere ogni marzo, sempre stata una crescita. Renate è stata un'altra tappa. Poi Crotone".

    Proprio il Crotone sarà l'avversario di domenica. La squadra che più di tutte ha lanciato Ferrari nel mondo del calcio che conta. E i ricordi sono davvero tanti. "Emozioni grandissime e un pezzetto del mio cuore resterà per sempre lì. Conosco benissimo lo Scida, non sarà facile. Anche se quest'anno in casa finora non hanno fatto benissimo, comunque l'ambiente può pesare". 

    Con la Sampdoria invece il suo cammino non è stato dei più semplici, almeno nelle prime giornate. Poi, proprio dopo la partita con il Crotone, qualcosa è cambiato: "Ho avuto un inizio a singhiozzo. Ci può stare. Le idee di Giampaolo, il modo di giocare, erano completamente diversi da quelle cui ero abituato. C'è voluto un po' per ambientarmi. Ora mi sento più completo, nel bagaglio tecnico". Domenica invece la vittoria è fondamentale per la Samp: "In palio ci sono tre punti importanti, ma sappiamo anche che ce ne sono altri 33" frena il difensore. "Con lo spirito giusto, qualcosa si porta a casa. Le differenze ci sono, ma a volte vengono colmate dalla voglia di vincere, ciò che segna la differenza. Siamo sesti da metà ottobre, non possiamo nasconderci. Il nostro obiettivo è l'Europa. Ma senza assillarci - conclude Ferrari - a differenza di altre dirette concorrenti come Milan e Torino noi non abbiamo mai aggiunto il punto esclamativo"

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