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Tavecchio sarà costretto a dimettersi

Tavecchio sarà costretto a dimettersi

Un mese di regno. All'indomani del forum antirazzista di Roma, il prossimo 11 settembre arriverà la sentenza della Commissione Disciplinare dell'Uefa su Carlo Tavecchio, eletto presidente della Figc lo scorso 11 agosto, per la frase su razzista su Optì Pobà. A livello pratico un'eventuale squalifica o inibizione non avrà ripercussioni in Italia (quindi senza la necessità di farsi sostituire dal vicepresidente vicario Beretta) ma solo in Europa, dove tra l'altro Tavecchio si è già dimesso dalla Commissione Dilettanti dell'Uefa. Però il danno d'immagine sarebbe enorme e le pressioni difficili da gestire. 

MALAGO' - Il presidente del Coni, Malagò ha detto al Corriere della Sera che potrebbe intervenire anche la Fifa. Oppure la Procura Figc di Stefano Palazzi che, considerati gli esposti già sul suo tavolo, sarebbe tenuta a procedere in base all'articolo 11 del codice di giustizia sportiva. Altrimenti potrebbe toccare alla Superprocura del Coni far partire l'iter avocando a sé gli atti o pungolando lo stesso Palazzi. 

RIFORME - In ogni caso Tavecchio non mollerà, anche se è evidente che si trova sotto tiro. Almeno non prima di aver tentato di praticare la strada delle riforme, l'unica carta per rimettere a posto la sua immagine e far cessare l'assedio. Ma non sarà facile. Il nodo è la riforma dello Statuto per spazzare via il diritto di veto che, di fatto, impedisce qualsiasi svolta radicale. Solo che la riforma dello Statuto può essere a sua volta bloccata dal veto incrociato, una situazione metafisica come scrive Andrea Arzilli sul Corriere della Sera

PAGNOZZI - Secondo La Repubblica, con ogni probabilità anche un solo giorno di squalifica per razzismo costringerebbe Tavecchio alle dimissioni. In questo caso, inevitabili nuove elezioni e in corsa potrebbe esserci anche Lello Pagnozzi, ex segretario generale del Coni. 

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