"Non siamo convinti di vincere, ma abbiamo la nostra chance. Anche nel '97, contro la Juventus, il Dortmund partì senza i favori del pronostico, ma sappiamo tutti come andò a finire". E ancora: "Se vinceremo non saremo i migliori del mondo, ma potremo dire di averli battuti". Profilo basso, ma non troppo, quello adottato da Jurgen Klopp, tecnico del Borussia, che sa benissimo come certe partite vadano giocate anche prima del fischio d' inizio. Se non altro dal punto di vista psicologico, magari nel vecchio, ma sempre in voga, tentativo di creare maggior pressione agli avversari, quelli del Bayern Monaco, favoritissimi ma allo stesso tempo obbligati a non steccare la terza finale in quattro anni. D' altra parte, com'è giusto che sia, il tecnico di Stoccarda (che alla vittoria ci crede eccome) ha esortato i propri tifosi a sognare nell' impresa: "Non bisogna mai smettere di sognare, nonostante un fallimento possa far male". Queste le sue parole al 'Media Day', evento organizzato per la stampa.

Alle sue parole hanno fatto seguito quelle del general manager del club, Hans-Joachim Watzke, che ha voluto ricordare le condizioni disastrose in cui versava il club soltanto pochi anni fa, a rischio fallimento nel 2005 e con lo spettro della retrocessione in Zweite Bundesliga nel 2006. "Da Ground Zero a Wembley, potremmo titolare. La finale di Champions è un grande evento ma non ci crea pressioni particolari. Avevamo molta più pressione quando, al posto di voi giornalisti, questa sala era affollata da decine di creditori".