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  • Finalmente Juve! Ma Ronaldo è un ex fuoriclasse: lento e individualista, è un giocatore normale

    Finalmente Juve! Ma Ronaldo è un ex fuoriclasse: lento e individualista, è un giocatore normale

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Finalmente Juve. Nella trasferta insidiosa di Bologna e con buona parte della critica che vedeva Maurizio Sarri addirittura già prossimo all’esonero (ma queste voci c’erano anche con Allegri l’anno scorso dopo la sconfitta a Madrid con l’Atletico), la squadra tira fuori una prestazione buona (anche se non eccellente), segna due gol (prima un rigore di Ronaldo, poi una magia di Dybala), colpisce un palo (Bernardeschi), vince senza subire e resta in testa alla classifica almeno fino a venerdì quando affronterà il Lecce, maltrattato in casa anche dal Milan.

    Come quasi sempre (eccezion fatta per la seconda vittoria sull’Inter), non si è vista ancora la squadra che i sarriani vorrebbero, ma - per la verità - nemmeno quella che ha prodotto zero gol tra la semifinale e la finale (persa ai rigori) di Coppa Italia.

    Questa volta l’allenatore non ha sbagliato nulla: né la scelta di De Sciglio laterale basso di sinistra, né quella di Bernardeschi, a destra, al posto di Douglas Costa. Per la verità Sarri ha optato anche per Rabiot al posto i di Matuidi con esiti non sufficienti.

    Tuttavia, dopo la Coppa, il turnover doveva essere attuato per necessità. Così sono rientrati anche Szczesny (stranamente incerto con i piedi tanto da rischiare tre volte una clamorosa frittata) e Cuadrado (molto bravo nelle due fasi). 

    Il tridente offensivo questa volta ha funzionato e il merito non è stato certo di Ronaldo che gioca sempre una partita individuale, appesantita da tocchi inutili e finte a cui non abbocca più nessuno. Non si capisce come siffatto ex fuoriclasse voglia condizionare Sarri pretendendo di giocare a sinistra. Strano che Ronaldo non abbia capito che il problema non è la posizione, ma la sua condizione complessiva (scadente) e una velocità ormai sparita.

    Se è vero che Ronaldo ha trasformato il rigore dell’1-0 (Denswil tira la maglia a De Ligt su un calcio d’angolo, il Var vede, Rocchi no) è altrettanto vero che di lui si ricordano solo un tiro pericoloso ad inizio di partita e due errori clamorosi nella ripresa. Nel primo caso, lanciato da Bernardeschi, sbaglia da solo il tocco sull’uscita di Skorupski. Nel secondo, anziché servire uno dei due compagni meglio piazzati di lui, sceglie la conclusione sul fondo al termine di un contropiede bianconero.

    In attesa che, oltre all’eterno dissidente Mario Sconcerti, qualche altro si accorga dell’assoluta normalità del Ronaldo attuale, Sarri ha avuto ragione in pieno con Bernardeschi, per conto mio il migliore in campo almeno fino al 70’. L’ex fiorentino non solo ha confezionato per Dybala un assist di tacco che ha liberato il compagno al limite dell’area, ma ha anche colpito un palo con una conclusione a giro dal vertice dell’area di rigore (palla da destra sul palo di sinistra) che avrebbe reso ancor più spettacolare la sua prova.

    La verità è che, al contrario del passato, Bernardeschi è entrato subito in partita, ha accorciato sempre sugli avversari, ha conquistato almeno un paio di palloni dei difensori del Bologna in uscita e si è reso utile, senza pleonastici fronzoli, in fase di ripiegamento. Bravo, dunque, non solo a destra (ottima la catena di gioco con Cuadrado), ma a tuttocampo.

    Non come lui, ma quasi, stava giocando De Sciglio a sinistra, ma sul più bello, cioè esattamente in un’azione d’attacco, ha sentito tirare la coscia sinistra e si è dovuto fermare. Infortunio serio proprio nel momento in cui l’assenza di Alex Sandro gli avrebbe fornito una serie di opportunità da sfruttare. 

    Al posto di De Sciglio è entrato lo sventurato Danilo che, purtroppo per lui, a sinistra non ci sa stare e, nell’occasione, era più di contraggenio che mai. Così, prima ha commesso un fallo su Juwara che gli è costato il giallo (ma sarebbe dovuto essere rosso diretto), poi si è ripetuto, ancora su Juwara, ed è stato espulso. 

    Alla fine mancavano cinque minuti più il recupero (altri cinque), ma la Juve ha trovato il modo di andare lo stesso in affanno. Un po’ perché le energie erano finite, molto perché Douglas Costa (sostituto di Dybala) non aiutava in fase difensiva.

    Il terzino sinistro l’ha fatto Matuidi (che aveva sostituito Rabiot) e così sarà anche venerdì con il Lecce perché piuttosto di giocare a tre, Sarri si taglia un dito di una mano (sempre quattro, comunque quattro).

    Il problema, forse, non sarà il Lecce (ma in questa fase sarei prudente), il problema sono le prossime cinque partite (almeno) da affrontare senza un esterno sinistro di ruolo.

    La Juve rialza la testa, ma non può vivere solo sui rigori (anche se c’era) e le invenzioni di Dybala. Serve Higuain, un altro dei rinnegati dell’estate scorsa, a cui sarà fondamentale aggrapparsi. 






    IL TABELLINO

    Bologna-Juventus: 0-2
     
    Marcatori: 23’ p.t. Ronaldo (rig.), 36’ p.t. Dybala.
     
    Assist: 36' p.t. Bernardeschi.
     
    Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Denswil, Dijks; Medel (36’ s.t. Poli), Svanberg (12’ s.t. Palacio); Orsolini (36’ s.t. Juwara), Soriano (30’ s.t. Dominguez), Sansone (36’ s.t. Cangiano); Barrow. All. Mihajlovic.
     
    Juventus (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, De Sciglio (21’ s.t. Danilo); Bentancur, Pjanic (25’ s.t. Ramsey), Rabiot (25’ s.t. Matuidi); Bernardeschi, Dybala (34’ s.t. Douglas Costa), Ronaldo. All. Sarri.
     
    Arbitro: Rocchi di Firenze.
     
    Ammoniti: 35’ p.t. Soriano (B), 20’ s.t. De Sciglio (J), 23’ s.t. Bentancur (J), 37’ s.t. Danilo (J).
     
    Espulsi: 46’ s.t. Danilo (J).

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