Fine dell'equivoco: Karpin guiderà soltanto la nazionale russa. Ma il rilancio del movimento...

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Il doppio incarico è durato soltanto 10 giorni. Valery Karpin, astro del calcio russo tra gli anni Ottanta e il primo decennio di questo secolo, ha deciso oggi di dedicarsi esclusivamente alla guida della nazionale russa impegnata in una non facile operazione di rilancio. Annunciato dieci giorni fa come nuovo commissario tecnico della rappresentativa nazionale, Karpin ha sottoscritto un accordo segnato da due caratteristiche. La prima: è valido fino al 31 dicembre prossimo, con mandato rinnovabile. La seconda: Karpin manteneva l'incarico da allenatore di club nel Rostov, dunque azzardando l'esercizio di due ruoli.Da stamani questa seconda condizione è decaduta: Karpin lascia il Rostov per dedicarsi esclusivamente alla nazionale, la cui brusca eliminazione in occasione dei recenti Europei ha raffreddato gli entusiasmi che erano stati generati dai discreti risultati conseguiti nel mondiale casalingo del 2018. Un ct a mezzo servizio non sarebbe stata la soluzione adeguata.
Dunque Karpin ha scelto di scommettere sull'impresa con la nazionale. Un'impresa per niente facile, se si tiene conto che nel girone H di qualificazione a Qatar 2022 sono presenti avversarie di calibro come Croazia, Slovacchia e Slovenia (Cipro e Malta le altre due). Lui ci crede e gli tocca farlo. Ma intanto la partenza sotto la guida dell'ex ct Cherchesov discreta e nulla più: vittorie in trasferta contro Malta e in casa contro la Slovenia, seguite dalla sconfitta in Slovacchia. L'appuntamento in casa del 1° settembre contro la Croazia potrebbe dare un segnale.
E intanto che Karpin s'impegna a rilanciare la nazionale, è in corso un tentativo di rivitalizzare anche il campionato con una formula innovativa, oltreché complessa, di cui parleremo in un prossimo articolo. Il calcio russo è un cantiere e tutto ciò avviene poco tempo dopo aver vissuto un passaggio, quello del 2018, in cui pareva che il rilancio fosse già in corso. Invece era un'illusione. E un'eliminazione da Qatar 2022 scaraventerebbe di nuovo nello sconforto il movimento calcistico nazionale.
@pippoevaI
La Russia tra gli anni 50’ e gli anni 90’ ha avuto molte glorie, oltre a quelle che hai citato tu. Vedi Arshavin, Mostovoy…..
Se ci pensi bene e’ una nazione grande come un continente…in molte discipline sono davvero forti (vedi medagliere Olimpiadi)… nel calcio non hanno mai investito, e, pagano anni difficili dal punto di vista economico. Credo che tra 10/20 anni vedremo una Russia molto più interessante dal punto di vista calcistico.
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