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  • Nuovi talenti: Finnbogason, il bomber mandato da Marco Van Basten

    Nuovi talenti: Finnbogason, il bomber mandato da Marco Van Basten

    • Luca Cassia

    Alieno, mostro o cannibale, ogni grottesco epiteto non è casuale per Lionel Messi nuovo recordman di reti in un anno solare (Chitalu permettendo). Ma nella top ten dei maggiori realizzatori del 2012, tra sonanti conferme e illustri sconosciuti (Rimkevicius e Wondolowski), balza all’occhio un 23enne islandese consacratosi con 31 reti in 42 presenze tra Helsingborgs, Heerenveen e Nazionale. Non poteva che affermarsi al gelo un figlio dei ghiacci, già osservato speciale del Milan previa segnalazione del suo tutore in Olanda, Marco Van Basten. Lui è Alfred Finnbogason, protagonista di “Euroconsigli per gli acquisti”.

    NOME: Alfred

    COGNOME: Finnbogason
    DATA DI NASCITA: 01/02/1989 (23 anni)
    NAZIONALITÀ: Islanda
    ALTEZZA/PESO: 1.84 cm x 78 kg
    RUOLO: Centravanti
    CLUB: Heerenveen (Olanda)
    VALORE DI MERCATO: 1.000.000 Euro
    SCADENZA CONTRATTO: giugno 2015
    IN ITALIA FAREBBE COMODO A: Milan, Genoa, Palermo e Torino

    Se l’investitura è avanzata dal cigno di Utrecht, étoile del calcio moderno, è bene prestare attenzione. E non inganni la terra d’origine del ragazzo, isola inospitale ma colma di giovani talenti da Gislason (Copenhagen) a Gunnarsson (Cardiff), da Sigurdsson (Tottenham) al quasi omonimo Sigthórsson (Ajax). Se il Paese convive con vulcani, montagne e ghiacciai, la leva sportiva è rigorosamente verde. Attualmente al 96° posto del ranking Fifa, l’Islanda è tuttavia in corsa per i Mondiali 2014 e può scrutare un orizzonte roseo, almeno quanto i tramonti di Reykjavík.

    Nasce proprio nella capitale Alfred Finnbogason, professione centravanti. Si forma nelle academy di Fjölnir e Breiðablik, club quest’ultimo che gli apre le porte del professionismo sfondate a suon di gol. Ma è l’ultimo biennio lontano dalla patria natia ad accenderne i riflettori, prima in Belgio al Lokeren poi nella familiare Scandinavia. L’annata corrente è quella pregiata, fermentata sul Mare del Nord: in cinque mesi sigla 13 reti con gli svedesi dell’Helsingborgs, da agosto si supera inanellandone 17 con l’Heerenveen, squadra che lo aveva blindato con un triennale. Non si può dire che manchi il fiuto per gli attaccanti di razza allo staff biancoblù, 
    società che ha svezzato in Frisia e catapultato in Europa bomber del calibro di Tomasson, van Nistelrooy, Samaras, Huntelaar e Dost. 
    Recentemente accostato al Milan, ma già adocchiato da Ajax, Psv e Aston Villa, Finnbogason è un efficace terminale offensivo dall’impronta nordica: l’area di rigore è il suo habitat, i mezzi fisici sono rilevanti come l’abilità di convertire in oro gli inviti dei compagni. Buoni fondamentali, discreta mobilità e un autentico senso del gol, qualità che l’ha innalzato tra i cannonieri principi a livello assoluto.
    L’asse Milano-Genova, già canale di proficue trattative tra Galliani e Preziosi, potrebbe imbastire un nuovo colpo: se parcheggiato in Liguria l’ariete islandese potrebbe respirare il calcio italiano senza le pressioni della piazza meneghina, irrobustendo così il lieve attacco genoano. Rappresenta una soluzione anche a Palermo, destinazione che non snaturerebbe né l’assetto di Gasperini né l’identikit della punta nordica. Senza contare che in un impianto tattico come quello del Torino, le trame di Cerci e Santana incrocerebbero un valido interlocutore. 
    D’altro canto se Van Basten chiama, Finnbogason risponde. Anche in Serie A. 


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