"Con la vicenda Mario Gomez non abbia certo fatto una bella figura". Chi ha pronunciato questa frase non è né un tifoso viola frustrato, né una maschera dello stadio Franchi, ma un dirigente della Fiorentina molto vicino al tecnico gigliato Vincenzo Montella, primo confidente di quest'ultimo insieme al team manager Roberto Ripa. Se  un pensiero del genere l'avesse pronunciato Diego Della Valle, forse avrebbe avuto meno effetto rispetto alle parole pronunciate dal club manager Vincenzo Guerini, che nel prepartita della sfida d'Europa League contro il Dnipropetrovsk ha sganciato questo siluro che ha avuto meno risonanza mediatica soltanto perchè poi si è andato a confondere con la qualificazione ai sedicesimi di Pasqual e compagni per l'ex Coppa Uefa, ma che è suonata come la prosecuzione di quel: "Abbiamo gestito male il recupero di Jovetic, il medico sociale si è rivelato un po' inesperto nella circostanza", frase che disse Vincenzo Montella poco più di un anno fa, e che addensò nubi sul comparto medico della Fiorentina.

Sta di fatto che proprio la gestione mediatica e temporale del recupero fisico di Mario Gomez, il più grande investimento economico della storia societaria a gestione Della Valle, ha lasciato strascichi. Per l'ennesima volta si è comunicata la data di rientro in gruppo di un giocatore e poi i tempi si sono allungati all'inverosimile, con ancora oggi grandissima incertezza su quando si rivedrà di nuovo in campo l'ex attaccante di Stoccarda e Bayern Monaco. La Fiorentina ha nel suo comparto medico delle vere e proprie eccellenze, visto che i professionisti che lavorano per il club gigliato sono persone chiamate a discutere ed esporre il proprio pensiero scientifico anche nei convegni a livello nazionale e internazionale. Però in via Manfredo Fanti manca, soprattutto per i traumi muscolari, un esperto in grado di evitare che i giocatori decidano di affidarsi a un consulente esterno, come è già successo con Jovetic che andò nella clinica di Augsburg dal dottor Boenisch per risolvere definitivamente un problema al piede, e con Mario Gomez che è tornato dal medico speciale del Bayern Monaco, Muller Wolfhart per debellare l'infiammazione alla zampa d'oca. Secondo Vincenzo Montella, l'inserimento di un ortopedico nello staff medico gigliato si rende indispensabile, come gli arrivi nella scorsa estate di un nuovo preparatore dei portieri e del vice tecnico della Nazionale di calcio a 5 per curare l'intensità degli allenamenti. 

Ma la Fiorentina fra gennaio e giugno prossimo inserirà anche cinque nuovi acquisti, che dovranno lottare per una maglia da titolare e che serviranno per aumentare e di molto la qualità tecnico-tattica della rosa gigliata. Occasioni a parametro zero, che potrebbero giungere a Firenze già a gennaio, sulla falsa riga di Compper un anno fa, se i club non decidessero di perdere i loro assistiti a parametro zero. Ecco le cinque stelle su cui punta la società gigliata.

Igor Akinfeev: vista l'inconsistenza di Munua, potrebbe essere rivale di Neto per la maglia numero 1 da gennaio a giugno prossimo.

John Heitinga o Nemanja Vidic: il primo è un centrale dell'Everton che assicurerebbe duttilità tattica in difesa, il secondo un vecchio pallino viola che darebbe alla Fiorentina solidità anche sulle palle alte.

Martin Montoya: esterno difensivo (su cui sta lavorando a fari spenti Macia) che colmerebbe una lacuna evidente nella rosa gigliata, soprattutto a destra. 

Fernando: il centrocampista dei sogni nel progetto tattico di Montella, il quale si sta rassegnando a perdere Pizarro, che vuole tornare in Cile a fine anno e di cui verrà comunque preso un vice tipo Lodi nel mercato di gennaio. 

Shane Long: è l'esterno offensivo su cui si sta trattando nel caso arrivasse a giugno prossimo un'offerta sui 40 milioni di euro per Cuadrado, cifra che potrebbe portare la Fiorentina, una volta riscattato il colombiano, a cederlo per incassare una robusta plusvalenza.