Calciomercato.com

  • Fiorentina: abbonarsi sì, ma... con recesso

    Fiorentina: abbonarsi sì, ma... con recesso

    • Luca Cellini

    Ufficializzato e presentato l'allenatore, ora ci sarebbe da fare la Fiorentina. In tutti i sensi. Bisognerebbe tornare ad essere una società in grado di fare calcio quantomeno dignitosamente, e costruire una rosa all'altezza, cosa che ha dato non poche attenuanti al fallimento tecnico di Mihajlovic prima e Delio Rossi poi, negli ultimi due campionati. I bene informati dicono che Macia e Pradè stanno lavorando con velocità e attenzione. Certo, quando si legge di Funes Mori per l'attacco e Cigarini o Pizarro per il centrocampo, il sospetto, già enucleato in passato, che i due dirigenti sopracitati siano semplici prestanome dell'ex d.s. Corvino, diventa quasi una certezza. Ma ci sta che in società stiano pensando, oltre agli aspetti organizzativi per il ritiro, anche ad un argomento quanto mai scottante: gli abbonamenti.

    Dopo essere riusciti nell'impresa straordinaria di collezionare il record negativo di tessere vendute al termine della scorsa estate, nonostante il 'patto con la città' (rivelatosi, come era facilmente prevedibile, un 'pacco per gli illusi') e fantomatiche campagne promozionali per l'inutile Tessera del tifoso, stavolta si spera che i dirigenti viola stiano ponderando bene sia sui prezzi da attuare che sui servizi collegati da offrire. Infatti sarebbe un record di cui non vantarsi quello di dover ricorrere ai classici 'mini-abbonamenti', appena la primavera sta per avanzare, per il terzo anno di fila. E fra l'altro si tratta di una formula che, come si dice a Firenze, 'la mette in tasca' a chi crede nella Fiorentina prima ancora che venga battuto il primo calcio d'inizio. All'Atalanta, ad esempio, da anni regalano un abbonamento ad ogni neonato della provincia bergamasca - Percassi non ha chiesto la 'Cittadella atalantina', ed è ad un passo dal realizzare stadio e nuovo centro sportivo -, mentre a Parma, romantici, metteranno il nome di ogni nuovo tesserato annuale sulla maglia da gioco della stagione che verrà. A Firenze, invece, ci vorrebbe una formula che preveda un diritto di recesso in caso di stagione negativa.
     
    Perché alla luce delle ultime campagne acquisti invernali 'con sorpresa', è giusto dare la possibilità a chi vuole di poter eventualmente tornare indietro. Metti che d'estate parti con Dainelli difensore centrale e poi a gennaio ti comprano un Felipe qualsiasi, o che sogni di poter portare a casa il 'tormentone' Palombo, e poi ti spacciano un Bolatti o un Olivera come il colpo del secolo. Mai come al termine di quest'estate, con un nuovo d.s. e un nuovo allenatore, si misurerà il grado di credibilità dei tifosi viola verso questa proprietà attraverso agli abbonamenti. E in caso di numeri negativi, la balla che ci sono le pay tv non potrà funzionare. Perché se è vero che il 'Franchi' è scomodo, va detto che gli abbonamenti in Curva Fiesole, fino a pochissimo tempo fa, erano una tradizione sacra da tramandare, per non perdere la prelazione del posto che prima di te avevano avuto tuo papà e tuo nonno. Non potrà mica sempre essere colpa del tifo se lo stadio a Firenze è diventato un triste scheletro sempre più difficile da riempire. 

    Altre Notizie