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  • Fiorentina-Ancona:| Guerini 'Collaboriamo'

    Fiorentina-Ancona:| Guerini 'Collaboriamo'

    • L.C.

    Sorrisi, pacche sulle spalle, strette di mano. E tanti occhi lucidi. Perché il passato che ritorna fa sempre un certo effetto. E il ricordo che si materializza è un tuffo al cuore. 

    Per chi negli occhi azzurri di Vincenzo Guerini si è specchiato e ci vede ancora la serie A, ritrovarlo in carne e ossa è un’emozione. Perché il “Baffo” bresciano è un mito. E come tutti i miti, fa parte dell’immaginario collettivo. Intoccabile, irraggiungibile. Ieri è riapparso ad Ancona, come un’epifania. Vent’anni dopo. Ma per chi quella prima serie A l’ha vissuta di persona, è come se il tempo non fosse mai passato. Il punto più alto mai toccato dal calcio dorico, in una data storica: 7 giugno 1992. Un’emozione cristallizzata, che torna a vibrare non appena affiora il ricordo di quella corsa sfrenata sotto la curva del Dall’Ara. Bologna: una tappa simbolica per il tifo biancorosso. “In quel momento mi sono lasciato andare all’esultanza – racconta Guerini - Avrei voluto scavalcare le barriere e gettarmi in mezzo ai tifosi. Perché mi sono sentito uno di loro. Uno di Ancona”.
     
    Alla riuscitissima cena organizzata dai Cuba al ristorante “La Botte” per celebrare i vent’anni da quello storico traguardo c’era l’Ancona, quella di oggi, a fare gli onori di casa. Marinelli, Mancini, Obbedio, Schiavi, Bacchi: tutti ad accogliere lui, Guerini. E chi col Mister (con la M maiuscola) ha scritto la pagina più bella: Italo Castellani, vero artefice di quel miracolo biancorosso, e Renato Bizzarri, per vent’anni segretario dell’Ancona. Perché non c’è squadra vincente senza una società alle spalle. “E’ passato tanto tempo, ma il ricordo è sempre vivo nella mia mente – fa il commosso Don Italo - Il nostro segreto fu quello di mettere assieme giocatori in grado di integrarsi perfettamente. Eravamo tutti una cosa sola: i dirigenti, la squadra, i tifosi”. 
    Castellani vinse tante scommesse: da Pecoraro, che molti davano per “finito” e invece si rivelò determinante, a Bertarelli, venduto alla Juve per un bel po’ di miliardi. ‘Bisogna riconoscere che ho avuto qualche bella intuizione - sorride - Eravamo davvero forti’. 
     
    L’Ancona di ieri incrocia quella di oggi. Guerini stringe la mano a Gentilini, che nemmeno si sogna di imitare ciò che ha fatto il suo predecessore, ma in qualche modo ne trarrà ispirazione. I due si sono scontrati in passato: quando Gentilini giocava nell’Avellino, ad esempio. E quando poi è stato il vice di Sonetti a Brescia, la città di Guerini. ‘Gli auguro di riportare in alto l’Ancona, rispettando la volontà dei tifosi – dice Vincenzo - Non è facile conquistare il cuore di questa città. Non lo è stato nemmeno per me. E non mi sarei mai aspettato di diventare così importante per questa gente. Il ricordo più bello è la città tappezzata di bianco e rosso: non c’era un solo balcone che non fosse ornato con una bandiera o uno striscione. Impensabile. 
     
    Guerini in città era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Il mister ha passato la giornata a far visita ai vecchi amici, tra cui quelli del bar “Car Cafè” di Valle Miano. Marinelli nel pomeriggio l’ha accolto nella sua “fazenda” di Monte San Vito. Il passato glorioso che s’incrocia col presente ambizioso: potrebbe venirne fuori un mix interessante. Perché il presidente ha buttato là un’idea: e se collaborassimo per fare una grande Ancona? Guerini, che ha traghettato la Fiorentina nell’ultima parte della scorsa stagione e con l’arrivo di Montella tornerà a indossare l’abito del dirigente, ha accolto positivamente l’invito. Ne parlerà col nuovo diesse Pradè. E sicuramente metterà una parolina buona nel momento in cui il club dorico busserà per avere qualche under di livello, come d’altronde è già avvenuto per David (il portiere non ci ripenserà, vuol giocare in Lega Pro). Guerini ha trascorso il pomeriggio con Marinelli, il vice Mancini e il Ds Obbedio: ha visitato il centro sportivo delle Cozze e si è complimentato con la dirigenza per l’opera realizzata. ‘Ha creato delle strutture davvero importanti – ha detto Guerini - Gli auguro di riportare questa città tra i professionisti perché i tifosi se lo meritano. Una collaborazione con l’Ancona? Farò in modo che la Fiorentina abbia un occhio di riguardo per la squadra che ho amato e che deve abbandonare il prima possibile il dilettantismo. Non posso vederla così in basso’. A fare da trait d’union tra passato e presente, il presidente dei Cuba, Eros Giardini.
     
    (Corriere Adriatico)
     

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