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  • Fiorentina:| Aquilani sta bene, tocca a lui

    Fiorentina:| Aquilani sta bene, tocca a lui

     

    Una volta, ai tempi della Roma, era il «principino» per via della somiglianza con Giannini detto il «principe», appunto. Adesso che è diventato grande, con una splendida moglie e una figlia adorabile, i diminutivi non gli si addicono più. E nemmeno i ruoli di secondo piano, anzi, Alberto Aquilani ne avrà uno importantissimo nella nuova Fiorentina: se c’è qualcuno destinato a diventare l’uomo della svolta, infatti, non può essere che lui.
    E’ proprio a lui, infatti, che Montella pensava in estate quando ha deciso di promuovere il 3-5-2 da semplice esperimento tattico a modulo preferito. Per carità, niente di definitivo perchè è noto che al tecnico non piacciono i numeri e neppure gli schemi troppo angusti. Ma le ragioni della scelta nascono proprio dal fatto che questo impianto di gioco, a differenza di altri, consente diverse variazioni sul tema. E in tutte queste variazioni Aquilani occupa un posto rilevante, trattandosi del centrocampista più duttile fra quelli a disposizione: interno, il suo ruolo prediletto, centrale, mezzo sinistro (provato al debutto in ritiro), trequartista, dovunque lo metti è sempre uno in grado di fare la differenza.
    Senza contare la rapidità e la capacità di sorprendere gli avversari negli inserimenti offensivi. Nonchè una certa propensione al gol (finora in carriera ne ha segnati 24), vale a dire la medicina di cui Montella ha più bisogno in questo momento per evitare che la sua squadra viaggi sempre sul filo del rasoio. Com’è successo l’altra sera a Genova, dove a fronte di una netta superiorità territoriale e di almeno quattro clamorose occasioni sprecate, la prima vittoria esterna consegna agli archivi un solo golletto. E impedisce ai viola di godersi fino in fondo l’aria meravigliosa che si respira sulla soglia dell’alta classifica: finchè la portata dei risultati sarà inversamente proporzionale alla mole di gioco espressa sarà difficile allargare i polmoni perchè il respiro resterà sempre sospeso a metà, con la paura che qualcuno possa risoffocarlo in gola proprio sul più bello.
    Aquilani ha tutto per spostare l’ago della bilancia a favore dei viola. Buon tiro, gran fiuto e quando gioca fra le due linee un intuito felicissimo nell’aprire varchi per il compagno giusto al momento giusto. Così come può risultare di grande aiuto per stroncare sul nascere le ripartenze degli avversari.
     
     
    Detto questo, la fase in cui la Fiorentina quest’anno dà il meglio di sè resta la costruzione del gioco e lì sarà interessante vedere se e fino a che punto il rientro del giocatore più atteso farà salire di qualità quello che già oggi è considerato un centrocampo fra i più forti d’Italia, se non il più forte. Montella non esclude di impiegare insieme tutti e tre i suoi gioielli, Aquilani-Pizarro-Borja Valero, e il giorno giusto per inaugurare l’esperimento potrebbe essere domani. Per due motivi: l’avversaria di turno, un Cagliari già ampiamente alla portata dei viola e in più senza uomini importanti come Daniele Conti e Nainggolan (squalificati), e il momento non brillantissimo di Mati Fernandez che anche se non rientrasse Aquilani sarebbe candidato all’esclusione. Ma tutto dipenderà dalla condizione dell’ex romanista, ex Liverpool, ex Juventus, ex Milan, ex tutto e anche per questo prezioso in una squadra giovane e spregiudicata come quella a cui sta lavorando Montella: nessuno meglio di Aquilani, con la grande esperienza maturata negli ultimi anni, potrà essere di aiuto per leggere prima e meglio i cambiamenti di situazione durante la partita, uno degli aspetti in cui la Fiorentina secondo Montella deve ancora crescere molto. A questo punto non resta che affidarla al fratello maggiore.

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