'Viviano manifestava già alla fine della passata stagione la volontà di giocare a Firenze. Oggi sta attraversando un momento professionale, come capita a tutti, in cui non quadra niente. Al di là di questo per me Viviano rimane uno dei migliori portiere italiani, una volta ritrovato l'equilibrio e la fiducia di tutti tornerà ad essere un patrimonio calcistico per la nostra serie A. L'infortunio della prima parte del campionato scorso l'ha condizionato, mi aspettavo però che l'Inter si affidasse a lui nella passata estate, e alla fine credo che abbia fatto bene la Fiorentina a prenderlo. Il suo possibile ritorno da titolare? Dipenderà da cosa dirà il campo: Neto sta facendo bene e credo che Montella punti sulla meritocrazia'. Così Bortolo Mutti, ospite ai microfoni di Radio Toscana.

'Per la Fiorentina la gara di Palermo sarà ostica, perché i rosanero almeno in casa giocano bene - afferma l'ex allenatore rosanero -. I viola li ho visti in coppa, sono stati decisi e cinici, bravi a sacrificarsi e a mantenere gli spazi. Toni? E' un giocatore importante, di grande personalità: è tornato nel suo ambiente, dove ha fiducia e stima, e nella realtà fiorentina ha la qualità giusta per essere punto di riferimento in campo e fuori. Dà una grossa mano secondo me pure nello spogliatoio, cosa che ad esempio è mancata al Milan con le partenze di Thiago Silva e Ibra. Migliaccio? Fondamentale anche lui per la vita di spogliatoio, secondo me ha una qualità tattica fondamentale: è duttile, generoso, dove lo metti fa bene. Ilicic? A livello caratteriale è un ragazzo che non trova continuità e voglia di essere leader, si è accontentato per inerzia di certe situazioni. Un certo benessere mentale ed economico non gli ha dato la rabbia giusta per fare il salto di qualità. Munoz? Era fuori rosa quando andai al Palermo, io l'ho rimesso in squadra: ha solo 21 anni, è presto per dire che sia un giocatore da bocciare. Deve migliorare nella tempistica, ha troppa fisicità, ma ha anche qualità come pochi'.