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  • Fiorentina, Barone: 'No alla partita con l'Udinese domenica sera, passeremmo tre giorni in Friuli. Non c'è rispetto'

    Fiorentina, Barone: 'No alla partita con l'Udinese domenica sera, passeremmo tre giorni in Friuli. Non c'è rispetto'

    Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha parlato a Tiki Taka, programma in onda su Italia 1, commentando così la questione calendari: “Da parte mia ho chiesto immediatamente di fare una riunione di Lega alquanto prima, anche prima di mercoledì. Abbiamo ricevuto in sede per posta elettronica dalla Lega una proposta. In Fiorentina proprio questa sera stavamo discutendo la proposta per come arrivare meglio a questo weekend”. 

    SU UDINESE-FIORENTINA - “Per la Fiorentina è una proposta da vedere. Io mi devo confrontare con tutti. Ma non siamo d'accordo. Già la Fiorentina è stata ad Udine due giorni, e adesso con questa decisione dovremmo essere lì per tre giorni. Dovremo arrivare lì sabato, giocare la partita domenica sera. Non c'è un ritorno a Firenze perché l'aeroporto è chiuso. E quindi dovremmo tornare il lunedì. Bisogna pensare anche ai tifosi e rispettarli. Sono state messe delle date, non è che loro possono stare sempre a nostra disposizione. Oggi (ieri, ndr) c'è stata una riunione dove nessuno di noi ha partecipato. Io ho chiesto ai presenti di oggi di poter fare un'assemblea di emergenza, ma questa richiesta non è stata accolta. Ora andremo lì mercoledì. Oggi come oggi la Fiorentina non è d'accordo a giocare domenica sera. Vedremo mercoledì quando ci sarà l'assemblea".

    SULLE PORTE CHIUSE - “Prima bisogna pensare alla salute, poi ai tifosi che fanno i sacrifici veri nel calcio. La Fiorentina sarebbe andata a Udine a giocare a porte chiuse. Se la Lega decide che tutti giochiamo senza pubblico, non c'è nessun problema, noi siamo d'accordo. Non si può accettare che alcune partite si giochino mentre altre no. Dobbiamo essere trattati tutti uguali. Stiamo dando un'immagine non positiva in tutto il mondo. Io mercoledì vado in Lega perché voglio riunire tutti il mondo di Serie A a trovare un accordo. Bisogna tornare ai livelli degli anni '90 dove il calcio italiano era uno dei migliori d'Europa perché tutti erano uniti”.

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