'C'è amarezza per la mancata qualificazione alle fasi finali del campionato Primavera. Abbiamo fatto tutto l'anno bene, poi alla fine è mancato qualcosa, per tanti motivi, e ora cerchiamo di guardare al futuro per capire cosa abbiamo fatto male, per cercare di migliorare, andando avanti'. Così il fantasista brasiliano classe '92 della Fiorentina Gustavo Campanharo, intervistato dall'emittente Canale 10.

'La delusione maggiore è l'eliminazione ai rigori con la Roma all'ultimo torneo di Viareggio - ha aggiunto il trequartista carioca -. Dopo tutto un anno fatto bene, è difficile non avere la possibilità di giocare la finale di un torneo tanto prestigioso. Ma il calcio è così. Personalmente ho iniziato bene, poi mi sono fermato due-tre volte per un infortunio al ginocchio, e la forma è calata. Ma credo di aver dimostrato il mio valore, penso che in futuro metterò ancora in mostra le mie qualità. Penso di essere tecnicamente forte: riesco a fare bene nei passaggi, sono un centrocampista che ama entrare dentro l'area. Ho segnato più su rigore che su azione, ma spero di migliorare l'anno prossimo anche da questo punto di vista'.

'Ho perso presto mio padre - ha aggiunto Campanharo sulla sua infanzia - e anche mia madre non è stata molto bene. Ho superato certe difficoltà grazie all'aiuto di tutta la mia famiglia. Kakà è il mio idolo. Ho tante caratteristiche non uguali ma simili a lui. Ho anche passaporto italiano, sarebbe molto bello se venissi convocato da qualche Nazionale azzurra: è uno dei miei traguardi. La Nazionale brasiliana è un sogno per ogni mio connazionale, ma credo sarebbe più difficile ricevere una chiamata rispetto ad un'eventuale convocazione con l'Italia. E poi mi sento più italiano, anche perché mia nonna è nata in questo Paese che sento anche mio. Mi piacerebbe rimanere alla Fiorentina: mi piace la città, ho già le mie abitudini. E poi questa è una grande squadra, conosciuta in tutto il mondo. Spero dunque che la Fiorentina riscatti il mio prestito dalla Juventude'.