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  • Fiorentina:| Cerci ha convinto Rossi

    Fiorentina:| Cerci ha convinto Rossi

    Quando Cerci è schizzato con il turbo verso il curvino viola, roteando le braccia come un segnalatore di parcheggio davanti a un boing 747, c’è stato un attimo in cui abbiamo temuto il salto della rete e la zuffa globale. Invece Cerci si stava sfogando per la prima volta, con un senso di appartenenza sincero, gioioso, sempre trattenuto. Un gesto spontaneo dopo la lunga epoca di musi lunghi, fischi, offese a questa e alle altre generazioni romane. A volte basta un’azione imprevista: quella di Parma è stata un capolavoro involontario di comunicazione perché nessuno, neanche i nemici più feroci di Cerci, ha sospettato un calcolo sentimentale. Se sono affetti veri fioriranno, per ora registriamo la tregua dopo un gol segnato fuori casa e festeggiato con entusiasmo insieme ai propri tifosi: dovrebbe essere sempre così, per Alessio era stato esattamente il contrario.

    Brividi quando — nella foga rauca del climax viola — Cerci ha inutilmente scalato i cartelloni pubblicitari rischiando il ginocchio e gli attributi che, a volte, è stato chiamato a esibire sul campo insieme ai compagni.
    E’ presto per dire se l’ex della Roma abbia completamente riconquistato Rossi, certo è che alcuni dati sono dalla sua parte: il titolo di vicecapocannoniere dopo Jovetic, la ripresa fisica, i segni di vitalità che lo collocano quasi in cima alla lista dei giocatori viola in grado di poter cambiare il senso di una partita.

    Rossi sta centellinando le alternative in attacco semplicemente perché non ce l’ha, le bocciature di Ljajic sono state sonore e con gusto del gossip si vanno a cercare spiegazioni disciplinari; in realtà pare che Ljajic sia stato messo da parte proprio perché Rossi continua a giudicarlo troppo lontano dal prototipo del giocatore utile. Parecchie fintine nello stretto, palloni persi in misura inversamente proporzionale a quelli giocati. Logico che in questa situazione uno come Cerci riprenda valore, soprattutto se finalmente dimostra di saper gestire anche la testa insieme ai piedi. Rossi ha cambiato tanti moduli e in vista di Catania sta ripensando al 4-3-3 che fu di Mihajlovic in modo da poter schierare Cerci a destra e Vargas e sinistra, con Amauri finalmente più servito e non costretto a fare — spesso inutilmente — il wrestler sfiancato lontano dalla porta.

    Il ritorno di Jovetic cambierà ancora una volta l’assetto in campo, ma sperando che Stevan rientri nella partita di sabato 17 marzo — per ora niente pronostici — è giusto valutare anche la modestissima produzione in attacco del 3-5-1-1 con Lazzari dietro al centravanti.

    Tentativi, opzioni studiate in allenamento. Ma Cerci è improvvisamente tornato a riscaldare qualche cuore, in un’annata così grigia guai a perdere i raggi di sole. E dopo la pace in trasferta e la partita di Catania c’è subito un’altra grande occasione. Chi arriva a Firenze? Ah sì, c’è la Juve.


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