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  • Fiorentina, Gonzalo Rodriguez:| Tra il gol e la chitarra

    Fiorentina, Gonzalo Rodriguez:| Tra il gol e la chitarra

    • L.C.

    Se a Firenze cominciano a cercare paragoni con il passato, vuol dire che sei già a buon punto. Dopo soli quattro mesi di Fiorentina, Javier Gonzalo Rodriguez sta bruciando le tappe ed è già a quota due: un confronto fisico e un altro calcistico. Partiamo dai tratti somatici che hanno spinto diversi tifosi viola ad accostare l'argentino ad Andrea Cambi, geniale comico fiorentino scomparso purtroppo qualche anno fa e protagonista sul piccolo e grande schermo con Panariello e Pieraccioni del boom artistico fiorentino dei primi anni Novanta. Qualcosa effettivamente c'è, se limitato al viso e non al fisico, nettamente più longilineo. L'accostamento tecnico è decisamente più intrigante e richiama alla memoria un altro grande argentino, peraltro già chiamato in causa più volte a proposito di Facundo Roncaglia: Daniel Alberto Passarella.

    Sintetizzando al massimo si potrebbe dire che Facundo ricorda il Caudillo nel fisico, nella grinta e anche nella cattiveria agonistica, mentre Gonzalo ha un piede da centrocampista non troppo distante da quello di un difensore-goleador che per Firenze è stato un mito. Segnando poi a Torino la quarta rete in campionato, Gonzalo ha fatto intravedere prospettive assolutamente inimmaginabili e cioè che si possa tentare di arrivare all'inarrivabile: il record di dieci gol di Passarella del campionato 85/86, la sua ultima stagione a Firenze. Va precisato però che in quell'annata le partite di campionato erano solo trenta e non trentotto. E poi è anche vero che il campione del mondo argentino batteva tutto quello che gli capitasse a tiro: punizioni, rigori, avversari e pure qualche raccattapalle, se non resituiva velocemente il pallone.

    Il fatto più sorprendente è la naturalezza con cui Rodriguez si è ambientato nel campionato italiano. Mentre a Passarella occorsero quattro mesi per capire come il calcio funzionasse dalle nostre parti (e qualcuno bestemmiando calcisticamente arrivò pure a rimpiangere Galbiati), questo ventottenne dai modi gentili si è immediatamente immerso nel gioco di Montella. Merito anche e soprattutto degli otto anni trascorsi al Villarreal, dove ha giocato 184 partite segnando appena 6 reti e rompendosi per ben due volte i legamenti del ginocchio, prima il sinistro e poi il destro.

    A Valencia stava benissimo, ma di Firenze si è subito innamorato, come dimostra la didascalia di una foto che appare su Twitter: si vede una chitarra e dietro lo sfondo fiorentino con il seguente commento: 'Impossibile non avere ispirazione con questa vista'. La musica è una delle sue grandi passioni, insieme ovviamente alla sua compagna con cui conduce una vita tranquilla, proprio come piace ai nuovi dirigenti viola. Sulla spalla destra di Gonzalo campeggia il tatuaggio di una Madonna, segno di grande religiosità, una fede che lo ha certamente aiutato nei lunghissimi mesi di inattività che gli hanno fatto perdere importanti occasioni a livello internazionale, ma ha tutto il tempo per rifarsi. In questo momento è infatti il giocatore a più alta ricapitalizzazione dell'intera rosa, perché i 3 milioni pagati per il suo cartellino si sono almeno triplicati: una specie di Felipe Del Bello al contrario.

    (Corriere Fiorentino)

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