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  • Palo, applausi e... Hulk:| Fiorentina, la gara di Jovetic

    Palo, applausi e... Hulk:| Fiorentina, la gara di Jovetic

    • Luca Cellini

    Fin dal suo ingresso in campo, circa mezz'ora prima della partita, Stevan Jovetic ha capito che il pubblico viola, e non solo quello presente ieri al 'Franchi' per vedere il suo rientro in campo - dopo oltre un anno dalla doppia rottura del crociato anteriore -, non aspettava altro. Applausi scroscianti e cori di incitamento per l'ex stella del Partizan Belgrado che, defilato nel ruolo di attaccante esterno sinistro, in una posizione del 4-3-3 in cui non ama giocare, ha provato sempre ad accentrarsi e a dialogare con Alberto Gilardino.

    Fra le giocate migliori di Jovetic, scarpette rosse ai piedi, un destro che ha centrato il palo poco dopo la mezz'ora, dopo un'azione personale costruita in collaborazione con Lazzari, e una conclusione al 56', poco fuori l'area di rigore, che ha spaventato Cordaz. Ben lontano dalla condizione migliore, il 21enne di Pogdorica è stato a lungo richiamato dal tecnico Mihajlovic specie per i movimenti in fase difensiva, trovando in Montolivo il compagno con cui ha più dialogato sulla posizione da tenere. Duro il richiamo che si è preso, anche in qualità di vice capitano, per un tentativo di simulazione all'alba della ripresa, da parte dell'arbitro Russo, con tutto lo stadio che si è erto in sua difesa, tributando fischi assordanti per il direttore di gara.

    Per capire quanta voglia avesse ieri Jovetic di segnare, quando all'85' De Vito si è opposto fortunosamente alla sua conclusione a botta sicura in area, il montenegrino si è prodotto in un gesto di stizza alla 'incredibile Hulk', strappandosi la maglia con le mani, cosa che lo ha costretto ad uscire dal campo anticipatamente, sostituito da Ljajic. Una prova tutto sommato più che sufficiente per il numero 8 viola, chiamato già sabato prossimo, nel derby con il Siena, alla 'prova del nove'.

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