Fiorentina, i ragazzi del '69 e la crisi del '19: dallo scudetto alla rottura, ora è tutti contro tutti
La replica di Della Valle ai contestatori è dura. Alle offese ha risposto con un “usate il cervello, se possibile” che non è proprio una carezza. Non c’è traccia di autocritica, la colpa non è mai di chi comanda. Fino a sabato pomeriggio, leggendo la lettera di Della Valle I, pensavamo con una certa preoccupazione al futuro della Fiorentina; qualche ora dopo, davanti alla stessa lettera e a una nuova sconfitta dei viola, abbiamo iniziato a preoccuparci anche del presente della Fiorentina, a cui manca ancora un punto per la salvezza. I pareggi di Pioli si sono trasformati nelle sconfitte di Montella, in difficoltà come tutta la squadra.
Ma è ancora più sintomatico della crisi viola quanto è accaduto nelle interviste di fine partita. Diego Della Valle aveva appena detto (scritto) che i contestatori sono il male della Fiorentina, Montella ha tentato un riavvicinamento dichiarando che “nel secondo tempo (quando i tifosi della Fiesole sono entrati nello stadio, ndr) la squadra ha giocato meglio con l’appoggio del pubblico: io l’ho sentito, i giocatori l’hanno sentito fino al 93′“. A intervalli quasi regolari, dalla Fiesole partivano cori a favore della squadra e di contestazione nei confronti dei Della Valle. Infine Chiesa, a cui hanno chiesto come si riesca a convivere con tutto quello che succede intorno alla Fiorentina, facendo riferimento alla lettera di Della Valle e alla contestazione, ha risposto: “A me tutto questo non interessa e non interessa nemmeno ai miei compagni. Parlo da capitano. E alla gente che dopo la sconfitta col Milan è tornata a casa incavolata posso dire solo che ha ragione”. Tre posizioni differenti. Questa è la Fiorentina di oggi.