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  • Montella cambia e fa fuori Babacar

    Montella cambia e fa fuori Babacar

    • Luca Cellini
    Ci aveva provato Vincenzo Montella la scorsa estate a prevedere una Fiorentina tatticamente diversa a quella che anche le avversarie avevano imparato a conoscere nelle due stagioni precedenti. Prima con Mario Gomez e Giuseppe Rossi a disposizione, e supponendo la cessione di Cuadrado, corteggiato dai top club europei, aveva disegnato l’allenatore gigliato un 4-3-1-2 con uno fra Borja Valero ed Ilicic alle spalle del duo offensivo italo-tedesco. Poi con l’infortunio di Pepito e, la contemporanea permanenza del colombiano, era stato varato nell’ultima parte di agosto il 4-3-3 che si è visto giocare dai viola nelle prime dieci giornate, intervallato da un paio di sporadici 3-5-2, fra l’altro vincenti, al contrario dell’attacco a tre punte, inoffensivo anche contro difese non irresistibili, come quella del Sassuolo.

    SI CAMBIA - Alla quinta sconfitta in undici giornate, coincisa con la battuta d’arresto casalinga contro il Napoli, su suggerimento anche di parte della dirigenza gigliata e dei senatori dello spogliatoio, Montella è dovuto retrocedere a miti consigli, e così ritorno alla difesa a tre e, all’attacco a due, con qualche modifica rispetto a quanto visto ad esempio l’anno scorso. La Fiorentina ha così ha collezionato tre vittorie consecutive esterne, fra campionato ed Europa League, ed un pareggio interno contro i campioni d’Italia della Juventus. Si diceva degli accorgimenti tattici: per il 3-5-2 almeno tre giocatori hanno dovuto snaturare le loro posizioni conosciute. Cuadrado da esterno di centrocampo micidiale è passato ad essere seconda punta, Joaquin, per Montella fino ad un mese fa inadattabile ad ala anche difensiva, è diventato padrone della fascia destra della linea mediana a 5, così come dall’altra parte lo è Alonso, che è arrivato a Firenze un anno e mezzo fa come terzino sinistro per una difesa a 4, per tutta l’estate è stato provato centrale, ed oggi è esterno mancino. 

    SPARITO DAL CAMPO - Di questi sconvolgimenti tattici ne ha pagato le conseguenze soprattutto un giocatore, che fra l’altro ha ricevuto non più tardi di tre settimane fa gli elogi di Mario Gomez, perché ha retto la baracca offensiva viola, nel momento di massima sterilità: Khouma El Babacar. La cosa per assurdo più strana è che proprio il talento senegalese ’93 è ancora il giocatore più prolifico della Fiorentina per rapporto minuti giocati/reti segnate, ma deve spesso andare in panchina, soprattutto in campionato, perché l’attaccante titolare è il giocatore pagato 17 mesi fa 20 milioni di euro al Bayern Monaco. Montella non se la sente di giocare con il doppio centravanti, ed infatti anche contro la Juve, quando è uscito Gomez, ancora una volta deludente, nonostante un comunque apprezzabile sporco lavoro di sacrificio difensivo, ma con zero conclusioni ad impensierire Buffon, è entrato Babacar. Quest’ultimo per adesso non ha mostrato segnali di insofferenza, anche perché gode della fiducia di Montella che gli dà ampio spazio in Europa League, ma in ponte per il ragazzo nativo di Thies c’è un rinnovo di contratto ancora da firmare, con quello attuale che è in scadenza nel giugno 2016, e che prevede un bonus di un milione di euro al raggiungimento del decimo gol stagionale. Se continuerà così però, soprattutto in campionato, a non giocare, sarà difficile per l’attaccante africano, arrivare a quel traguardo comunque economicamente remunerativo. 
     

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