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  • Fiorentina, l'era Gattuso riparte da Ribery. Ma su Milenkovic irrompe la Juve

    Fiorentina, l'era Gattuso riparte da Ribery. Ma su Milenkovic irrompe la Juve

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    Ieri il primo sopralluogo nel centro sportivo "Davide Astori" e successivamente al Viola Park che sorgerà a Bagno a Ripoli, poi in serata un incontro che potrebbe porre le prime basi dell'era di Gennaro Gattuso alla Fiorentina. Il nuovo tecnico del club toscano sarà presentato ufficialmente alla stampa soltanto il prossimo 12 luglio, ma nello scenario di Forte dei Marmi è andato in sceno un summit con Franck Ribery dalle chiare connotazioni di mercato.

    FUTURO IN VIOLA - L'attaccante francese classe '83 è prossimo alla scadenza di contratto e non ha ancora deciso il suo futuro, a fronte di qualche abboccamento da club di Bundesliga e di un sondaggio effettuato dalla Lazio. La sua volontà primaria è però quella di proseguire l'avventura in viola, con un rinnovato entusiasmo per un nuovo ciclo che si apre dopo le difficoltà della gestione di Prandelli e Iachini nell'ultimo campionato. Ha già parlato nelle scorse settimane con Gattuso e si è augurato di trovare una soluzione col ds Pradé e il patron Rocco Commisso per il prolungamento, una prospettiva che può diventare più concreta dopo la cena di Forte dei Marmi, in presenza anche del suo agente.

    CASO MILENKOVIC - Per un Ribery che appare più vicino alla permanenza alla Fiorentina, c'è una partita tutta da giocare e dall'esito molto meno scontato per Nikola Milenkovic. Il centrale serbo è sotto contratto fino al 2022 ma la trattativa per il rinnovo è congelata da tempo e, all'interesse del Manchester United e di altre formazioni di Premier League, si è aggiunto più recentemente quello della Juventus che, in caso di partenza di Demiral, è pronta a farsi avanti per l'ex Partizan Belgrado per regalare a Massimiliano Allegri un elemento tatticamente perfetto e futuribile per la difesa a tre. Gattuso parlerà certamente anche con lui, perché riuscire a confermare la linea con Pezzella e Martinez Quarta sarebbe un ottimo punto di partenza, ma quello di Milenkovic rischia di essere il sacrificio necessario e obbligato per finanziare anche i colpi in entrata. I colpi di un mercato in cui la priorità sarà trattenere i pezzi da novanta.

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