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  • Fiorentina, l'ex Desolati: 'Quella tripletta che feci all'Inter'

    Fiorentina, l'ex Desolati: 'Quella tripletta che feci all'Inter'

    • L.C.
    L'ex attaccante viola Claudio Desolati per un giorno offuscò la stella di Giancarlo Antognoni, anche se lui non lo ammetterà mai: «La stella di Giancarlo era impossibile da offuscare. Io feci tre gol e giocai da otto in pagella, ma lui giocava sempre da dieci. Era il massimo». E se la stima per l’Unico 10 è rimasta immutata nel corso degli anni, Desolati ricorda perfettamente quella giornata, che rimarrà indelebile nella sua mente ed in quella dei tifosi viola. Ne ha parlato al settimanale Il Brivido sportivo.
    Cominciamo dal pre-partita. Ricordi ed aneddoti?
    «Ricordo tutto perfettamente. Andammo in ritiro a Montecatini dal venerdì per preparare al meglio la partita. La domenica mattina facemmo una passeggiata dopo colazione, si rideva e si scherzava e Bruno Beatrice, che era in camera con me, mi chiese chi mi avrebbe marcato. Io ricordo che gli risposi che per chiunque sarebbero stati dolori, perché quel giorno mi sentivo davvero bene». 
    Poi arrivò il momento di scendere in campo…
    «Eh si, ed andò davvero come dissi al povero Beatrice. Fare tre gol all’Inter non era da tutti in quel periodo. Alla fine mi marcarono Bini e Facchetti, facevano un po’ a turno. Io sfruttai la mia velocità, loro erano alti e lenti, in quella partita non mi presero mai. Con Antognoni ci fu la stessa intesa di sempre, studiavamo gli schemi in settimana. Ricordo ancora i movimenti, quando dovevo andargli incontro e quando dovevo attaccare il dischetto del rigore. Io, rispetto ai difensori, sapevo dove sarebbe arrivato il pallone. Con quella vittoria scavalcammo l’Inter al terzo posto e riuscimmo ad andare in Coppa Uefa».
    Passiamo all’attualità. Della Fiorentina attuale qual è la cosa che le piace di più?
    «Quello che piace a me è quello che piace a tutti. Il possesso palla della squadra è fatto molto bene, anche se mi piacerebbe vederlo partire più dalla difesa. Sono convinto che se contro il Genoa la Fiorentina avesse gestito meglio il pallone in difesa, sul 3-2 non avrebbe subito il gol del pareggio. Se vuole essere una squadra da Champions League, secondo me, deve fare questo salto di qualità»
    Fiorentina-Inter che partita sarà?
    «La squadra di Montella la vedo favorita, anche se mi sembra un po’ stanca e ci sono alcuni giocatori che non sono al top della forma. Oltretutto mancherà Borja Valero, che è l’anima della squadra. L’Inter non ha cattivi giocatori, spero che Palacio non abbia qualche guizzo dei suoi perché lui è quello più pericoloso. Sul piano del gioco la Fiorentina non deve temere questa Inter. I singoli, invece, possono creare qualche problema».
    Da ex attaccante, cosa si aspetta dal ritorno di Mario Gomez?
    «Il fatto che lui si stia allenando con la squadra da qualche giorno è un fattore sicuramente positivo, anche se poi la partita è un’altra cosa. Non gioca da mesi, quindi me lo aspetto al massimo in panchina. Io dico sempre che preferisco un giocatore sano, anche se meno forte, piuttosto che uno forte che è acciaccato. Quando tornerà al cento per cento potrà fare coppia con Matri, li vedo bene insieme per caratteristiche. Con loro due al centro dell’attacco dovranno aumentare i cross dalle fasce. Ed allora la Fiorentina potrà divertirsi. Permettetemi, però, di dire un’ultima cosa su Giuseppe Rossi…». 
    Prego.
    «Quando si è fatto male contro il Livorno per me è stato un dramma, mi sono persino messo a piangere. So cosa ha provato e cosa sta provando, perché io ho subìto quattro fratture nel corso della mia carriera. Spero che ritorni presto, anche se gli consiglio di andarci molto cauto. Il Mondiale, secondo me, è troppo vicino. Anche Prandelli deve avere pazienza perché il ginocchio è troppo delicato per la carriera di un calciatore». 

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