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  • Montella alla ricerca della vera Fiorentina, ma come giochi?

    Montella alla ricerca della vera Fiorentina, ma come giochi?

    • Luca Cellini
    Più delle sconfitte, già tre in dieci partite, e di una classifica che è fra il modesto e il mediocre, quello che maggiormente preoccupa in casa Fiorentina è che su tredici gare fin qui disputate, fra campionato ed Europa League, ancora non si è riusciti a capire il modo di giocare e soprattutto quale cifra tattica abbia la squadra gigliata che invece, soprattutto nel primo anno e mezzo, si era caratterizzata per un modo ben distinto di scendere in campo. Provando a chiedere al tecnico Montella, molto probabilmente risponderebbe che sono piccoli particolari a definire ad esempio se la sua Fiorentina decida di giocare con una difesa a tre o a quattro, però a oggi non solo indovinare i probabili undici iniziali è impresa sempre più difficile, ma anche capire la loro disposizione in campo è lavoro improbo.

    TREQUARTISTA - Partiti con l’idea di cambiare il proprio modo di giocare rinunciando eventualmente anche all’apporto di David Pizarro, per cui lo stesso Montella non ha fatto sfracelli per la conferma, salvo poi accorgersi dell’indispensabilità alla luce del mancato arrivo di altri centrocampisti nel primo mese e mezzo di calciomercato, si è ripartiti nel ritiro estivo di Moena dal 3-5-2 con la volontà di sfruttare la capacità di Giuseppe Rossi di essere imprevedibile sulla trequarti e da Mario Gomez, che era reduce da un anno di fatto senza la possibilità di giocare quattro partite consecutivamente. Il nuovo stop fisico al proprio numero 49 e il mancato arrivo di due ali capaci di poter coprire tutta la fascia, oltre che la conferma a sorpresa di Juan Gulliermo Cuadrado, hanno prima portato l’allenatore viola a rispolverare la figura del trequartista nel 4-3-1-2, senza però voler utilizzare Marin, acquistato nel mercato estivo, perché ancora reduce dall’infortunio patito nel finale della passata stagione, né Ilicic, perché incapace di effettuare una corretta fase difensiva. Impiegati dunque prima Borja Valero e poi Mati Fernandez, con risultati alterni.

    SCONTENTI - La gara contro l’Udinese sembrava aver aperto alla svolta con il ritorno al 3-5-2 per sfruttare le corsie laterali e soprattutto la capacità di crossare di Pasqual e Cuadrado. La vittoria contro i bianconeri friulani però non ha convinto Vincenzo Montella se è vero che a Genova contro la Sampdoria, domenica scorsa, si è ripartiti dal 4-3-3, con risultati sotto gli occhi di tutti. La cosa che però è maggiormente balzata agli occhi è lo spostamento di alcuni giocatori in ruoli a loro non naturali: da Alonso e Richards provati come centrali nella difesa a tre, a Borja Valero in posizione di trequartista, senza dimenticare Aquilani ancora una volta regista o Marin seconda punta. Inoltre una rosa composta da 31 giocatori, non solo ha fatto si che ci sia un gruppo di giocatori mai convocato o finito nel dimenticatoio (da Iakovenko ad El Hamdaoui, passando per Brillante ed Hegazy), ma anche una larga fetta di elementi sempre più ampia di scontenti (da Joaquin a Pasqual, senza dimenticare Basanta, Lazzari e Vargas). Nel frattempo Badelj non sta rispondendo positivamente nel ruolo di vice Pizarro, Bernardeschi si è infortunato gravemente e Mario Gomez sta tornando dopo un mese di stop. Previsti dunque nuovi cambiamenti tattici? 
     

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