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  • Fiorentina, ma De Maio è un rinforzo?

    Fiorentina, ma De Maio è un rinforzo?

    • Claudio Masini
    Non ce ne vorrà il buon De Maio, che di colpa non ne ha alcuna, se non quella (indirettissima) di essersi ritrovato nel bel mezzo di un’esigenza atavica e stringente da parte della Fiorentina. La storia dei difensori a Firenze ha veramente del grottesco, quasi del comico, e la soluzione-tampone rappresentata dal francese non sembra francamente aver risolto i problemi. Un anno fa (era il settembre 2015), a mercato appena chiuso con le cessioni di Hegazy e Basanta e l’arrivo, al contempo, di un bel nulla, l’allora ds Pradè aveva annunciato l’arrivo di un difensore nel mercato di gennaio.
     
    Gonzalo, Astori, con gli adattati Roncaglia e Tomovic, andarono avanti coprendo tutte le competizioni fino all’inverno, dove la risposta della società fu il misero Benalouane, arrivato infortunato e da infortunato ripartito in direzione di Leicester. Nel frattempo la trattativa saltata per Lisandro Lopez e la telenovela Mammana, con tanto di comunicati di fuoco da parte del presidente del River Plate. E nella bagarre c’era entrato pure De Maio, che però la Fiorentina pretendeva di comprare per 500.000 euro (questo quanto rivelato dal suo procuratore in seguito) dal Genoa: Preziosi ovviamente disse di no.
     
    Con il suddetto Benalouane eternamente ai box, la difesa viola è andata avanti barcamenandosi e fortunatamente senza grossi intoppi fisici ma a dir poco risicata numericamente. Ci si aspettava un intervento pronto ad inizio estate, in virtù del celebre “Non ci faremo trovare impreparati”, che dalla dirigenza viola amano far trapelare. E invece niente, giunti al 17 agosto la soluzione trovata dalla Fiorentina è stata nuovamente quel De Maio che a gennaio, così come ora, rappresentava più una toppa che un rinforzo vero e proprio. Se non altro a livello numerico l’ex genoano farà comodo e troverà il suo spazio, però certamente da una società in cerca, da un anno, di un difensore era lecito aspettarsi di più. Fermo restando che i soldi entrati dalla cessione di Gomez daranno qualche spazio di manovra in più a Corvino ed allora sì che il nome difensivo dovrà essere di un tutt’altro calibro.
     

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