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    Fiorentina, Mandragora: "Mi riprendo ciò che mi hanno tolto gli infortuni. Juve? Non ero pronto"

    Fiorentina, Mandragora: "Mi riprendo ciò che mi hanno tolto gli infortuni. Juve? Non ero pronto"

    Rolando Mandragora sta vivendo un autentico momento magico alla Fiorentina. Il centrocampista viola ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato proprio della sua stagione partendo dalla sfida che attende la Fiorentina giovedì: "Il Betis è uno scoglio difficile, hanno palleggio e individualità. Andiamo in uno stadio da 60 mila spettatori. Ma siamo ambiziosi, abbiamo mentalità e cuore."

    LE RETI - "I gol sono l'evoluzione, la maturità. Mi sto riprendendo quello che gli infortuni brutti, ginocchio e piede, mi hanno tolto e non cerco alibi. Palladino mi da libertà, posso tirare e inserirmi, ma serve rapidità, mai perdere un tempo di gioco."

    LA STAGIONE - "Non avevo iniziato male, ma ho avuto l'infortunio al ginocchio sinistro, la squadra ha vinto le famose otto partite di fila e ho dovuto recuperare. Ringrazio tanto lo staff medico. Lo merita. Di loro si parla poco."

    LA JUVE - "Ebbi gli infortuni, due operazioni in un anno e non ero pronto. Mi sono messo in gioco sia a Pescara che a Crotone che a Udine, dove ho fatto il primo salto e sono cresciuto. La cifra del mio acquisto fece sensazione, le aspettative erano altissime, ma non ero uno che buttava giù le porte da solo: giocai con tutti e quattro gli allenatori, poi mi ruppi il crociato. Ma anche il Toro ha avuto grande importanza nella mia carriera, in granata ritrovai anche la Nazionale, che ora è un obiettivo. Davide Nicola, che avevo già avuto a Udine, mi fece capitano per la prima volta in A. Soprattutto a livello umano è speciale"

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