Fiorentina, i 5 motivi per cui Montella va esonerato e i 5 motivi per cui va tenuto
Ecco i cinque motivi per cui la Fiorentina non deve privarsi di Montella:
GRUPPO - Questa squadra è nata intorno a lui, e il gruppo crede nell’allenatore, dopo l’insediamento della scorsa stagione che aveva dato non pochi problemi a Montella. I giovani gli devono tanto, così come alcuni acquisti estivi, esplicitamente voluti da lui, come Badelj. AMBIENTE - La prima positiva esperienza fiorentina gli garantisce maggiore fiducia rispetto ad un nuovo allenatore, ed il suo conoscere piazza e ambiente può essere solo un vantaggio. Il grande legame con Pradè, inoltre, è un punto a suo favore.
ROCCO - Quando il suo rapporto con la Fiorentina sembrava destinato a sciogliersi, è stato proprio Commisso a confermalo, nel teatrale evento di Times Square a New York. Il tycoon italo americano crede in Montella, e ha più volte ribadito la sua fiducia nei confronti del tecnico.
CRESCITA - Il lavoro fatto con i giovani è fin qui decisamente lodevole, con il caso Castrovilli sopra tutti. Montella sa valorizzare i giovani, impiegandoli con saggezza, cercando di trarre il meglio da tutti i componenti in rosa. Per il progetto della Fiorentina è una qualità molto importante. RISCATTO - La carriera di Montella ha subito un brusco stop negli ultimi anni, più o meno da quando ha lasciato la Fiorentina la prima volta. Dopo la tragica esperienza delle ultime sette partite della scorsa stagione, il tecnico campano è affamato di riscatto, e in una stagione intera, anche se complicata, può dimostrare quanto vale.
Ed ecco invece i cinque motivi per cui la Fiorentina dovrebbe cercare un nuovo allenatore:
RISULTATI - Inutile nascondersi, se i risultati fossero positivi, nessuno parlerebbe di esonero. La pesantissima sconfitta con il Cagliari ha riaperto una vecchia ferita, che dalla fine della scorsa stagione tormenta i tifosi della Fiorentina. La sconfitta con il Genoa e i pareggi con Brescia e Parma erano un campanello d’allarme da tenere maggiormente di conto. CAMBI - La rotazione dei viola è ridotta all’osso, ma le scelte fatte per le sostituzioni spesso condizionano in negativo la partita o sono fatti in modo troppo tardivo. Tante volte si è aspettato troppo per inserire un centravanti, o è stato messo un giocatore fuori posizione che ha penalizzato la squadra.
FORMAZIONE - Come per i cambi poco incisivi, anche le formazioni scelte da Montella, spesso si sono rivelate errate. Eccezion fatta per le gara in cui Ribery è stato protagonista, il tecnico campano ha provato e riprovato diversi schieramenti, finendo quasi sempre per speculare sull’avversario di turno, ritrovandosi a dover stravolgere schieramento a gara in corso. ROTAZIONI - Alcuni giocatori sono sostanzialmente usciti dalle rotazioni, salva magari comparire per pochi minuti ogni tanto. La sensazione è che Montella non si fidi appieno di alcuni elementi in rosa, che magari sarebbero stati utili in partite delicate, come Ceccherini, Benassi e Zurkowski.
CARATTERE - Finchè la squadra gira non ci sono problemi, ma appena si incontrano delle difficoltà, servirebbe il forte carisma dell’allenatore a ribaltare i risultati e dare la carica ai giocatori. Nella tremenda sconfitta di Cagliari è mancato proprio questo, mentre la squadra affondava, anche Montella restava pressoché inerme.