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  • Fiorentina, Mutu:| 'Resto e batto la Juve"

    Fiorentina, Mutu:| 'Resto e batto la Juve"

    Lunga intervista di Adrian Mutu pubblicata questa mattina sulle pagine del Corriere dello Sport-Stadio, di cui ne riportiamo alcuni estratti più significativi.

    Flachi, Edmundo, Mutu, Balotelli e Cassano: sono più autolesionisti, cattivi giocatori o talenti assoluti? "Cattivi non lo sono, magari un po’ autolesionisti sì. Sicuramente sono tutti grandi giocatori".

    Senza la brutta parentesi della cocaina, se lei fosse rimasto al Chelsea cosa avrebbe potuto vincere? "Non so cosa avrei vinto, e onestamente non ci penso mai".


    Perché nonostante i tanti errori commessi la gente le vuole così tanto bene? "Perché quando scendo in campo io ci metto il cuore, la passione e alla gente, ai miei tifosi interessa principalmente questo. Certo conta anche come ti comporti fuori, ma prima di tutto c’è quello che metti in campo".


    Di fronte a un bivio fra bene e male che cosa le fa scegliere la strada da prendere? "Sono domande da dieci ( ride, ndr). A volte prevale l’istinto, perché non sempre c’è il tempo di decidere".

    Nella vita dei grandi personaggi a fare la differenza spesso sono le donne, lei si sente più playboy o un uomo che ama le donne? "Io mi sento un uomo che ama sua moglie, dietro a me c'è solo lei".

    Come mai lei con Cesare Prandelli ha sempre preso la strada giusta? "Abbiamo avuto feeling dal primo momento. Lui per me è un fratello maggiore, mi ha spesso consigliato, cosa che di solito gli allenatori non fanno".

    Fra gli errori più grandi che ha commesso, qual è quello che sicuramente non rifarebbe? "La cocaina rimarrà una macchia indelebile".

    Quanto è stato davvero vicino al Cesena? "Loro mi volevano realmente, ma la trattativa non si è mai concretizzata, mi ha fatto piacere questo grande interesse. Anche se poi non si è mai chiuso il cerchio è stato bello vedere che, quando tutto intorno a me pareva buio, c’era ancora chi credeva in Adrian Mutu".

    Juventus e Fiorentina sono le due delusioni di questo campionato, colpa dei campioni che non hanno dato tutto? "E’ giusto che io parli della Fiorentina. E’ stato un anno strano, dopo un ciclo di quattro anni in cui la squadra ha conquistato tutto il possibile, Mihajlovic ha dovuto fare i conti con i tanti infortuni che hanno condizionato la preparazione prima e la stagione subito dopo. Io ci sono stato solo per qualche gara, lo stesso Vargas. Jovetic manca dall’inizio del campionato: assenze importantissime. E poi quando a Firenze si comincia la stagione con l’umore sbagliato tutto diventa più difficile. Rovesciare la prospettiva spesso è impossibile".

    Il suo passaggio dal Chelsea alla Juve è stato un errore? "No. Il mio procuratore di allora, Alessandro Moggi mi disse che mi volevano Juve e Milan, solo che la Juve mi offriva un contratto quinquennale, il Milan solo due anni e io dopo un periodo così difficile scelsi la Juve: avevo bisogno di tempo per tornare il Mutu che tutti avevano iniziato a conoscere ai tempi del Parma".

    Quando le hanno proposto poi la Fiorentina cosa ha pensato? "Ero in vacanza a Miami e ho pensato che fosse una proposta onesta".

    E' vero che quando è andato la settimana scorsa a Santo Domingo prima di partire ha detto: torno per battere la Juve? "Sì, l'ho detto a Mihajlovic"

    Quanto può contare riuscire a vincere domani contro la Juventus? "Conta perché è la partita con la ‘p’ maiuscola, per la città. A Firenze per assurdo puoi anche retrocedere ma battere la Juve va al di là dei tre punti. E poi io ci credo ancora, per me non è finita, siamo dietro ai bianconeri ma possiamo ancora riagguantarli, serve solo l’orgoglio. Io ci credo".

    Intanto lei ritroverà da avversario Luca Toni. "E’ un grande bomber, spero però che non lo dimostri con noi. Ci siamo sentiti spesso in passato, mai in questi giorni".

    Consiglierebbe Montolivo e Gilardino alla Juve? "Se me lo chiedessero direi a chiunque di prenderli subito".

    E a loro cosa consiglierebbe? "Di rimanere a Firenze".

    Crede nel progetto Della Valle? "Ci credo, sono consapevole che tanta gente dice che questo progetto è rimasto allo stesso punto, forse è anche normale ma un passo più grande di questo non lo poteva fare nessuno, dalla C2 alla Champions".

    Chi è Sinisa Mihajlovic? "E’ un serbo di 42 anni, un ex grandissimo giocatore che quando mi marcava in campo era un pitbull. Sini è una persona straordinaria, ha un modo diverso di affrontare le situazioni rispetto a Prandelli ma a Firenze quando uno parla e non dice niente, e non è comunque il caso di Prandelli, ci si lamenta perché non mette i puntini sulle i, ma allo stesso tempo con chi parla chiaro ci si arrabbia".

    Aveva ragione Corvino che l’aveva ceduto alla Roma o lei che è voluto restare a Firenze? "Aveva ragione Corvino a volermi cedere per quanto la Fiorentina avrebbe incassato, io a voler restare per quello che ho dato e che posso ancora dare".

    Lei e Andrea Della Valle? "E’ un rapporto stretto nato nello spogliatoio. Ha iniziato da presidente molto giovane in un settore che non era il suo, è migliorato tantissimo, è uno dei presidenti più forti".

    Di questa squadra chi vorrebbe non fosse mai ceduto? "Prima di tutti io, per gli altri deciderà la società".

    Toni, Gilardino e Pazzini, tutti suoi partner in viola, chi il più bravo? "Gilardino".

    Vargas, assist man perfetto: quali le sue qualità? "Quando Juan sta bene è micidiale con i suoi cross. E' il migliore in assoluto, l'unico davvero imprevedibile".

    Liverani, Dainelli, Jorgensen, qual è stata la perdita maggiore per la Fiorentina? "Dario e Martin: erano i capitani della squadra".

    Qual è stata la sua partita più bella? "In Olanda, in Coppa Uefa, contro il PSV".

    La più brutta? "A Cesena. So che mi avete dato 4,5, ma non l’ho visto, viaggiavo".

    E’ vero che Jovetic ascolta i suoi consigli? "Li ascoltava, vediamo cosa farà al rientro. Io però lo consiglio solo per quello che deve fare in campo...".

    Perché i tifosi le perdonano tutto? "Perché Firenze è così, se si innamora di un giocatore può anche buttare giù il Duomo ma non cambia opinione. Se invece non si innamora fischia. A prescindere. Basta guardare Cerci. Io dico che non è giusto".

    Qual è il suo angolo della città che preferisce? "Fiesole, qui al ristorante ‘La Reggia’ c’è un panorama indimenticabile".

    Dove si è trovato peggio? "Nello spogliatoio degli arbitri dove mi cambiavo quando sono stato messo fuori rosa".

    Mihajlovic teme che la squadra possa mollare. "Impossibile, specie contro la Juve le motivazioni non possono mancare".

    Mutu vorrebbe restare o andarsene altrove? "Restare e restare a lungo. Ho deciso di fare il bravo e deciderò solo insieme alla mia società".

    Se le proponessero di diventare un giocatore alla Totti, insomma giocare da centravanti, che cosa risponderebbe? "Non sarebbe la prima volta, l’ho fatto contro il Liverpool a Firenze e pure nella mia Nazionale".

    Jovetic, Ljajic, Seferovic e Babacar, chi ha le maggiori potenzialità? "Jovetic, è un animale".

    Lei e la Roma: è vero che Totti le telefonava per convincerla a diventare giallorosso? "Sì".

    Favorevole al codice etico di Prandelli? "Sì, anche se io sarei stato spesso fuori squadra ( ride, ndr)".

    Messi o C. Ronaldo? "Messi".

    Mourinho o Guardiola? "Guardiola".

    Rooney o Iniesta? "Iniesta".

    Barcellona o Real Madrid? "Barcellona"

    Mutu o Hagi? "Hagi".


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