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  • Fiorentina, Natali:| Toro scatenato all'Arena

    Fiorentina, Natali:| Toro scatenato all'Arena

    • L.C.

    Il phisic è 'du role', non c'è che dire. Lo slancio sembrava quello di un rugbysta che aggredisce una mischia. La cattiveria, poi, gli si leggeva negli occhi, come un pugile che infierisce sull'avversario alle corde, come un 'toro scatenato' nell'arena. Mancava solo il colore rosso e poi la 'corrida' era completa. Stiamo parlando di Cesare Natali (ed in seconda battuta di Boruc e Gamberini) tutti uniti contro Marco Marchionni. Breve cronaca: corre il 75', Mihajlovic getta nella mischia l'esterno di Monterotondo con la consegna di congelare il gioco, di tenere palla, ripartire veloce e togliere pressione alla difesa. Quella difesa che sta soffrendo, sbattuta dalla velocità degli attaccanti clivensi. E cosa ti combina l'ex bianconero? Prende palla a metà campo (con Sorrentino nell'area viola) si invola verso la porta sguarnita del Chievo, piazza il piattone a colpo sicuro e si fa ribattere il tiro. Passi... un po' di sfortuna, un po' d'imprecisione... passi pure. Poi, la goccia (anzi, due gocce) che fanno traboccare il vaso. Due contropiedi, uno dopo l'altro, sprecati, gettati via, ma sopratutto l'indolenza nel 'tornare' ad aiutare i compagni in difficoltà. Messi in crisi dal suo stesso errore. Per fortuna Moscardelli tira fuori, per fortuna De Marco fischia la fine.

    A quel punto si scatena il finimondo: Natali, che da ex-granata si merita l'appellativo di 'toro scatenato', (peccato solo la scarsa somiglianza con De Niro, protagonista del celeberrimo, omonimo film) viene placcato da Mutu, poi da Marcolin. Boruc e Gamberini lo inseguono, con fatica Marchionni guadagna gli spogliatoi senza danni apparenti. Nel dopo partita Mihajlovic minimizza, disegna l'accaduto come una normale schermaglia e chiude l'episodio. Permetteteci una considerazione finale: al di là della violenza dell'atteggiamento, ci ha fatto piacere vedere la reazione nervosa, la rabbia agonistica di Natali, Boruc e Gamberini riversata su chi, con un comportamento sbagliato, metteva a repentaglio l'impegno profuso durante i 90'. C'erano i tre punti a portata di mano, la fatidica quota 40 ormai raggiunta, conquistata. E con quella, la salvezza. Rabbia, cattiveria, questo serve alla Fiorentina, e sarebbe servito anche prima. Meglio tardi che mai.

    (Quotidiano Viola)

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