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  • La Fiorentina non vince da 7 mesi: è ultima, così rischia la B. Atalanta senza fine

    La Fiorentina non vince da 7 mesi: è ultima, così rischia la B. Atalanta senza fine

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    La Fiorentina continua a non vincere. Non c’è riuscita nemmeno a Parma, con due gol di vantaggio sull’Atalanta all’83', con un gol di vantaggio al 91'. Castagne l’ha ripresa al 95', dopo una pressione micidiale della squadra di Gasperini che ha spinto i viola sempre più indietro, sempre più incapaci di uscire dall’accerchiamento. L’ultima vittoria è del 17 febbraio scorso (4-1 a Ferrara con Pioli in panchina), siamo arrivati a sette mesi e soprattutto la Fiorentina è arrivata all’ultimo posto solitario in classifica. C’è pure un precedente scabroso: i viola non vincono da 18 partite di campionato, in Serie A hanno fatto peggio solo nel 1938 quando arrivarono a 21 e quell’anno la Fiorentina andò in B. Per quanto riguarda Montella ha toccato quota 13 partite senza una vittoria.

       

    LA RIMONTA. Ha rinunciato troppo, è vero, forse alla squadra viola è mancato il coraggio, di sicuro sono mancate le gambe. Aveva ottenuto il massimo (due gol) giocando in contropiede e sfruttando la fantastica serata di Chiesa e Ribery, la nuova coppia di (non) attaccanti. Ma in una giornata come questa, con l’Atalanta ancora appesantita dai 4 gol di Zagabria, doveva e poteva sfruttare l’occasione. L’ha buttata via, come era successo con la Juve, quando aveva a tratti dominato la gara senza riuscire a segnare. Stavolta ha segnato ma alla fine non ha resistito alla pressione. Quanto all’Atalanta, è chiaro che qualcosa non funziona nella protezione della porta, ha incassato 12 gol in 5 partite ufficiali, sono tanti davvero.

       

    ULTIMA. Alle 18, quando ha iniziato la sua partita contro l’Atalanta, la Fiorentina era già ultima da sola. La vittoria della Samp l’aveva spinta in quella sgradevolissima posizione. Sul piano psicologico, però, nemmeno la squadra di Gasperini sembrava in salute. Nonostante i 5 cambi del tecnico, sulla schiena dell’Atalanta pesava ancora la sconfitta in Champions. Oltre alla stanchezza, naturalmente.

     Individuato l’assetto contro la Juve, Montella non ha modificato di una virgola la squadra, se non il leggero arretramento di Castrovilli sulla linea di centrocampo mentre con i bianconeri aveva fatto il trequartista per marcare Pjanic. Difendendo a tre, si sono stabilite subito le marcature giuste nella difesa viola con Milenkovic sull’ex Muriel, Caceres su Zapata e Pezzella “libero”. In questa larga sfida sudamericana (due colombiani, un uruguayano e un argentino), Pezzella ha rischiato subito, beccando un’ammonizione per un fallo su Zapata dopo appena 30", non proprio il modo ideale per entrare in partita.

       

    ATALANTA POCO SPRINT. Gasperini aveva affidato a Malinovskyi il ruolo di Gomez, quello del trequartista, ma l’interpretazione dei due è molto diversa: l’ucraino fa quasi il regista, l’argentino fa l’attaccante. Zapata e soprattutto Muriel hanno lavorato sodo, ma le marcature dei viola erano ben fatte. All’Atalanta mancavano però dinamismo, velocità e forza sugli esterni dove Lirola e Dalbert chiudevano su Gosens e Castagne.

       

    IL PRIMO COLPO DI CHIESA. Muriel ci ha provato un paio di volte prima del gol viola, nato dagli sviluppi di un calcio d’angolo: Chiesa, appostato poco oltre il limite dell’area, ha agganciato la respinta di testa della difesa nerazzurra e ha piazzato il suo destro che probabilmente sarebbe finito fra le braccia di Gollini senza la deviazione decisiva di Palomino. Tra i giocatori che hanno segnato almeno 16 gol in Serie A, Chiesa é l'unico nato dopo il 1° gennaio 1997. Abbastanza sicura dietro (un solo errore, pure brutto, di Milenkovic, con un passaggio indietro su cui si è avventato Zapata, ma il tiro è uscito), la Fiorentina teneva bene in mezzo al campo e appoggiava il gioco su Ribery che ha illuminato la scena come aveva era successo contro la Juve. Il francese non ha fatto l’attaccante, ma il trequartista. Sul fronte offensivo Chiesa cercava di far valere il suo scatto. L’assenza di un attaccante vero si sente, Montella sta aspettando Pedro, in ritardo di condizione.

       

    INTERRUZIONE PER I BUU.
    C’è stato un momento brutto davvero quando Dalbert ha zittito una parte della curva atalantina per i soliti, idioti, infami buuu razzisti. Orsato ha interrotto la partita, lo speaker ha fatto il solito annuncio, la partita è ripresa e gli idioti hanno smesso. Bastasse sempre un annuncio...

       

    CAPOLAVORO CHIESA-RIBERY. Dopo un’ora di partita giocata con ritmi troppo blandi, Gasperini ha deciso di ribaltare l’Atalanta con i due cambi di maggiore qualità, Ilicic e Gomez al posto di Masiello e Muriel. La conseguenza è stata un avanzamento ulteriore dei nerazzurri nella metà campo della Fiorentina che con Chiesa aveva però la possibilità di sfruttare lo spazio in contropiede. Così è nato il 2-0 dei viola, un gol-capolavoro. Chiesa, che aveva già fatto una dozzina di scatti, con un altro pressing individuale ha scippato la palla a Palomino (troppo tenero), è partito sulla destra, stavolta ha alzato la testa, ha visto Ribery, il cross è stato perfetto, il francese c’è arrivato col sinistro, in scivolata, palla colpita nel punto giusto, tiro a incrociare sul palo lontano. L’ex Bayern é lo straniero piú anziano ad aver segnato il suo primo gol in Serie A: 36 anni e 168 giorni.

       

    RIMONTA ATALANTA. Montella ha tolto quel fenomeno arrivato dal Bayern e ha messo Boateng. L’Atalanta ha subìto il colpo del raddoppio e nonostante la presenza di Ilicic, Gomez e Zapata, è arrivata alla conclusione solo dalla distanza. Questo fino a 8' dalla fine quando Ilicic ha segnato il gol dell’ex /(quarta rete alla Fiorentina, sua vittima preferita) su cross di Gomez, infilandosi fra Castrovilli e Dalbert. La Fiorentina ha cominciato a boccheggiare. Due attaccanti come Boateng e Vlahovic, entrato al posto di Chiesa, sono stati risucchiati al limite dell’area. Pasalic ha segnato il 2-2 al 46', gol annullato per l’assist di mano di De Roon. Altri quattro minuti e sugli sviluppi di un angolo è partita la sventola di Castagne: nessun viola controllava il limite dell'area di rigore, erano tutti schiacciati in area piccola, quando Montella rivedrà l'azione, avrà materiale su cui riflettere. Il 2-2, sia chiaro, ci stava tutto.

    IL TABELLINO 


    Atalanta-Fiorentina 2-2 (primo tempo 0-1)


    Marcatori: 24' p.t. Chiesa (F), 21' s.t. Ribery (F), 39' s.t. Ilicic (A), 50' s.t. Castagne (A)

    Assist: 21' s.t. Chiesa (F), 39' s.t. Gomez (A)

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Djimsiti, Palomino, Masiello (12' s.t. Ilicic), Castagne, de Roon, Pasalic, Gosens (40' s.t. Arana), Malinovskyi, Muriel (12' s.t. Gomez), Zapata. All. Gasperini.

    Fiorentina (3-5-2): Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Caceres, Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert (41' s.t. Venuti), Chiesa (32' s.t. Vlahovic), Ribery (23' s.t. Boateng). All. Montella.

    Arbitro: Daniele Orsato di Schio (Manganelli, Bottegoni; Serra)

    Ammoniti: 1' p.t. Pezzella (F), 8' p.t. Pasalic (A), 1' s.t. Lirola (F), 8' s.t. Milenkovic (F), 43' s.t. Boateng (F), 45' s.t. Dragowski (F)

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