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  • Fiorentina, parla Biraghi: 'Non eravamo abituati a certi tipi di pressione, ma siamo pronti per la Juve. Un orgoglio indossare la fascia'

    Fiorentina, parla Biraghi: 'Non eravamo abituati a certi tipi di pressione, ma siamo pronti per la Juve. Un orgoglio indossare la fascia'

    Questo pomeriggio il capitano della Fiorentina Cristiano Biraghi, durante il consueto appuntamento con il Fiorentina Weekly, ha commentato lo stato della squadra a pochi giorni dalla delicata partita contro la Juventus, determinante per una qualificazione alle coppe europee. Queste le sue parole ai canali ufficiali del club gigliato: 
     
    “Sabato sera sarà una partita difficile, sarà l’ultima e c’è ancora tutto in gioco. Sono sicuro che tutti insieme, con l’aiuto dello stadio andremo a prenderci questa vittoria. Fin qui abbiamo fatto una grande stagione, abbiam fatto grandi cose alternate a qualche passo falso. Quando inizi un nuovo percorso penso che nel primo anno dove siamo tornati a fare le cose sul serio può capitare. Quando inizi un percorso nuovo il primo anno è complicato tenere la stessa costanza per tutte e 38 le partite più la Coppa Italia. Purtroppo qualche scivolone è nella natura di una ripartenza. Sono cambiate tante cose in positivo, giocatori nuovi,  è cambiato l’allenatore, la metodologia di allenamento, le idee e soprattutto la mentalità. Qualche passo falso al primo anno è fisiologico. Stagione positiva, in cui la Fiorentina è tornata quantomeno a lottare per qualcosa di importante. Vedremo se sabato riusciremo a fare questo regalo alla città”.
     
    Il capitano ha parlato dello stato della squadra dopo la sconfitta contro la Sampdoria: “Dopo la sconfitta di Genova è normale che l’umore non sia dei migliori, ma sappiamo che manca solo una settimana e non dobbiamo fare molti discorsi. Quando arrivi a questo punto c’è poco da dire, dobbiamo dare tutti noi stessi per fare risultato Sappiamo come si fa a vincere certe gare e sappiamo anche come si perdono le partite purtroppo. Dobbiamo tirare fuori tutte le energie che ci sono rimaste per dare il massimo. L’ultima di campionato la giochi per inerzia, soprattutto sapendo l’avversario contro chi giochiamo e per cosa giochiamo. Non contano più la stanchezza o gli infortuni. Giochiamo sabato sera, contro la Juventus, ci giochiamo un posto in Europa davanti a 35 mila persone. Ci sarà un ambiente spettacolare. La pressione su di noi e non sulla Juve? Magari questo è quello che ha causato qualche scivolone. Un conto è giocare partite normali un conto è giocare partite decisive. Anche con la Roma lo era e abbiamo vinto: bisognerà tirar fuori tutti noi stessi ma sono sicuro che faremo una grande partita". 
     
    Infine si è focalizzato sull’importanza dell’ultima sfida casalinga di sabato contro la Juventus: “Anche questo è stato un elemento che ha fatto parte degli ultimi scivoloni. Un conto è giocare delle partite normali, un altro è giocare delle partite con delle pressioni maggiori. Forse non eravamo abituati, ma dipende, perchè con la Roma non è capitato, eppure anche li sapevamo che era necessario vincere. Sabato con la Juventus non sarà una partita come le altre. Sicuramente sarà una gara difficile, quest’anno abbiam sempre perso ma abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari. Speriamo che sabato le cose girino a nostro favore. Lo stadio sarà una garanzia per noi. Siamo la seconda squadra per punti fatti in casa e partire con questo vantaggio per noi non è male. Servirà una partita perfetta da parte di tutti per battere una squadra come la Juventus. Le motivazioni per una gara del genere sono facili da trovare. Il destino è ancora tutto nelle nostre mani. Prima stagione da capitano della Fiorentina? E’ un grande orgoglio ed una grande responsabilità, ma mi piace parlare sempre di più capitani, cioè i più esperti del gruppo. Per me è stato facile perchè alle spalle ho sempre avuto altri ragazzi della squadra che con le loro parole mi hanno sempre saputo consigliare la cosa giusta da fare”.
     

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