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  • Fiorentina, Pasqual: fino a giugno rimarrà in viola

    Fiorentina, Pasqual: fino a giugno rimarrà in viola

    • L.C.
    Protagonista, trascinatore, decisivo. In un pomeriggio, Manuel Pasqual si è ripreso la Fiorentina a suon di cross, assist e pure gol. L’orgoglio del capitano insomma è stato più forte per la rabbia accumulata dopo le continue esclusioni, per gli 8 minuti giocati a Parma e i 4 mesi passati in panchina a veder giocare Alonso.
    La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo e Pasqual ha saputo aspettare il suo momento: «Si merita una giornata come questa — ha ammesso Montella nel dopo gara contro il Palermo — sul suo comportamento e sul suo valore non ho mai avuto dubbi, arriva da un brutto infortunio ma ormai sta bene. E in campo si è visto». La sosta gli è servita per recuperare dal problema agli adduttori accusato in Nazionale, proprio nel momento (era metà novembre) in cui l’Aeroplanino aveva deciso di abbandonare la difesa a 4 e rilanciare il laterale di San Donà: «Con il 3-5-2 — ha continuato Montella — Pasqual mi garantisce più cross e spinta di Alonso, per noi è una risorsa». Per l’allenatore insomma il quadro è chiaro: come difensore preferisce Alonso, ma se c’è da attaccare Manuel offre migliori garanzie. Di certo, col ct Conte che lo stima, il paradosso di vederlo scaldare la panchina viola e protagonista a Coverciano iniziava a essere piuttosto imbarazzante: «Anche perché — aggiunge il suo manager Gastone Rizzato — in Italia non ci sono terzini sinistri migliori di lui».
    Dopo domenica comunque le cose potrebbero finalmente cambiare. O se preferite tornare com’erano in passato, con Pasqual a correre sulla sinistra con la fascia al braccio. «Negli ultimi dieci minuti non ne aveva più — ha concluso Montella — se l’è cavata con l’esperienza». Quel pallone «parato» da terra (Mazzoleni per altro aveva già interrotto il gioco) in effetti è il simbolo della grinta del capitano, proprio quando (eravamo sul 4-3) serviva fare l’ultimo sforzo per portare la nave in porto.
    Dopo quarantacinque giorni in infermeria e a quasi due mesi di distanza dall’ultima partita da titolare (era il 29 ottobre, guarda caso l’ultima vittoria viola in casa), era normale aspettarsi qualche crampo, tanto più che perdere secondi preziosi nel finale di una partita pazza ha fatto anche comodo: per Pasqual domenica è stata la quarta gara da titolare quest’anno, nonché il primo gol in campionato dopo quello segnato al Paok (su punizione) in Europa. Quello di Manuel per altro è stato il primo gol italiano del campionato viola, un gran sinistro che lo aiuterà a mantenersi il posto: dopo aver mandato in rete Gomez (gol annullato per fuorigioco), aver sbloccato il punteggio e aver concesso a Cuadrado la palla del 3-2, l’ipotesi panchina appare quantomeno improbabile. Il Milan e la Roma (ma anche l’Inter ci sta pensando) dunque possono mettersi l’animo in pace: almeno fino a giugno Pasqual resterà viola scrive il quotidiano Il Corriere fiorentino.
    Cosa succederà in futuro invece lo scopriremo solo vivendo. Per il momento è utile solo ribadire che il rinnovo automatico di contratto scatterà dopo 20 presenze (siamo per il momento siamo a 8) da almeno 45’ l’una: «Ma anche se le presenze fossero 18 — chiude Rizzato — credo che dopo 10 anni a Firenze il giudizio su Manuel non potrebbe cambiare in nessun modo. È un professionista serio e per me prestazioni come quello col Palermo non sono una sorpresa». Anche Della Valle in tribuna pare aver speso parole dolci per il suo capitano, vero e proprio esempio per i compagni oltreché beniamino del pubblico. Se nel calcio non esistono più le bandiere, Manuel (oltre 300 presenze con la maglia della Fiorentina) è l’eccezione che conferma la regola, sempre che la Fiorentina si ricordi di lui.

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