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  • Fiorentina, Pasqual: 'Meglio l'Europa League del terzo posto'
Fiorentina, Pasqual: 'Meglio l'Europa League del terzo posto'

Fiorentina, Pasqual: 'Meglio l'Europa League del terzo posto'

Il capitano della Fiorentina Manuel Pasqual ha rilasciato una lunga intervista a Lady Radio. 'Sto bene, psicologicamente sono a palla - ha affermato l'esterno viola -. Ho raggiunto un obiettivo personale importante tornando in Nazionale, a livello di squadra siamo in un momento molto positivo, e quindi è il massimo. La prima volta che Prandelli mi ha richiamato in azzurro è stata una botta psicologica non da poco, perchè non me l'aspettavo, è stata bella ed emozionante. Il Mondiale? Finora mi sono giocato le mie carte al meglio, me le giocherò fino alla fine cercando di fare il massimo con la Fiorentina. La convocazione in Nazionale dà entusiasmo e aiuta a crescere come esperienza internazionale, che poi ognuno porta dentro al suo club. Gli obiettivi della Fiorentina? Io firmerei per il quarto posto in campionato e la vittoria dell'Europa League: non andremmo in Champions ma riporteremmo un trofeo a Firenze, e sarebbe il primo della gestione Della Valle; magari potremmo aprire un ciclo. Mi piacerebbe anche la Coppa Italia. Lo scudetto? Ci spero: la squadra è stata attrezzata per arrivare in alto e se continuiamo così il prossimo anno la società ci attrezzerà ancora di più. Secondo me siamo ancora un gradino indietro alla Juve, ma la squadra ha fame e la mentalità c'è. Anche la Roma ha qualcosa in più degli altri, avendo il vantaggio di non avere le coppe. Sarà una grandissima lotta là davanti sia per lo scudetto che per la Champions. Il mio futuro? Ho appena firmato il rinnovo e mi auguro di rimanere anche più a lungo, mi piacerebbe giocare altri tre-quattro anni. Un nuovo stadio per la Fiorentina? Avere una struttura più completa e più moderna sarebbe bello e permetterebbe soprattutto ai tifosi di seguirci con più comodità, di invogliarli a venire allo stadio. Ho giocato allo Juventus Stadium con la nazionale e la spinta dei tifosi sembra un giocatore in più, è tutta un'altra cosa. I nostri tifosi ci aiutano già tantissimo, se si avvicinassero al campo sarebbe tanta roba'.

Pasqual ha parlato anche di alcuni suoi compagni di squadra: 'Neto a me dà molta sicurezza, inizialmente aveva il fucile puntato e si aspettava che sbagliasse per poterlo massacrare. E' stato bravo a crescere lui insieme al resto della squadra; non dimentichiamo che veniva da due anni di panchina. Cuadrado? Quando lo affronto in allenamento rosico, perchè va troppo forte, è quasi impossibile fermarlo. Sarà dura tenerlo, perchè sono convinto che giocando così arriveranno a bussare tutte le più grandi d'Europa, ma è un giocatore che fa la differenza e che salta sempre l'uomo. Pizarro? Quest'anno si trova a convivere con qualche acciacco fisico, e quando non ti alleni bene poi è più difficile. Comunque un grande giocatore come lui è sempre bene averlo in mezzo al campo. Borja Valero? Vedendolo in allenamento non ti aspetteresti che possa fare quello che fa in partita, e correre così tanto. Si fa fatica a capire come possa non far parte della Nazionale spagnola. Gonzalo Rodriguez? Potrebbe tranquillamente fare il centrocampista: è un giocatore di qualità che legge in anticipo gli sviluppi dell'azione. Nel nostro gioco riusciamo a sfruttare anche i suoi lanci, con i tagli degli attaccanti, come successe a me con il gol segnato a Marassi l'anno scorso'.

'Montella tratta tutti allo stesso modo e soprattutto è ancora elastico con i giocatori, ha un po' la mentalità da calciatore - ha concluso Pasqual -. E' l’unico, ad esempio, che ha concesso quattro giorni liberi in questa sosta, perchè aveva capito che ce n'era bisogno. Da giocatore era odioso (ride, ndr), attaccava sempre la profondità ed era difficilissimo da contrastare. Il modulo? Per me cambia poco, ma nella linea a cinque gioco qualche metro più avanti e arrivo più spesso in area. Questa Fiorentina è stata costruita per attaccare e per andare a pressare alti gli avversari, ci sta di concedere qualcosa. Siamo una squadra che gioca alla stessa maniera in casa e fuori e contro chiunque, l'importante è non perdere mai i nostri principi, cioè il possesso palla e la fame di aggredire alti. Chi avrei preferito tenere tra Jovetic e Ljajic? Sono due giocatori diversi. Per caratteristiche, vista l'assenza che si è verificata di Gomez, forse avrebbe fatto più comodo Stevan'.

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