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  • Fiorentina, Pezzella: 'A Cagliari mi sono vergognato, a Lautaro ho detto quello che pensavo'
Fiorentina, Pezzella: 'A Cagliari mi sono vergognato, a Lautaro ho detto quello che pensavo'

Fiorentina, Pezzella: 'A Cagliari mi sono vergognato, a Lautaro ho detto quello che pensavo'

German Pezzella, capitano della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a La Nazione:

Difficoltà? “Abbiamo passato un momento difficile, ci poteva stare dopo i cambiamenti che ci sono stati. Abbiamo tanti giovani e bisognerebbe avere tempo per farli maturare, ma so che nel calcio ormai è proprio il tempo che manca. Dobbiamo sempre dimostrare di essere all’altezza, una partita dopo l’altra, dimenticandoci se abbiamo fatto bene il giorno prima. Erano ostacoli possibili, l’importante è essere sinceri con se stessi e cercare la soluzione. Lo sappiamo, alcune prestazioni sono state davvero deludenti. Confesso che io a Cagliari mi sono vergognato, è stata la peggiore sconfitta della mia carriera. Capisco bene l’amarezza dei tifosi”

Prestazioni contro le piccole? “Ci chiediamo perché continuamente. Ma se fosse semplice rispondere avremmo risolto il problema. Diciamo che questo giovane gruppo ha avuto anche la sfortuna di perdere, tutti insieme, alcuni fra i giocatori più esperti. Prima parlavo di equilibri e di tempo: i primi dobbiamo essere noi a cercarli e trovarli, il secondo non c’è. Ma questo è il calcio: devi sempre dimostrare di essere all’altezza”

Obbiettivi? “Nessuna firma. I nostri obiettivi devono essere a cortissimo raggio, partita per partita, in modo da crescere insieme e ritrovare stabilmente l’equilibrio che avevamo perso. So che questo gruppo ha le potenzialità per fare una buona stagione, ma ripeto lo stesso concetto: facciamo un lavoro da privilegiati e il nostro dovere è dimostrare ogni volta che meritiamo di giocare nella Fiorentina”.

Lautaro? “Conosco Lautaro, è fatto così. Entra duro anche negli allenamenti in Nazionale, è un irruento che non controlla la sua esplosività. Non è un cattivo ragazzo, ma nella nostra lingua domenica scorsa gli ho detto quello che pensavo, e non erano complimenti”.
 

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