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  • Fiorentina, il 'piano B' è ancora da completare

    Fiorentina, il 'piano B' è ancora da completare

    • Luca Cellini

    Ultimi giorni di ottobre: da poche ore la Fiorentina ha sconfitto in casa la Lazio, rivale diretta per l'Europa che conta, e intorno ad un tavolo, nella sede viola, si ritrovano il d.s. Daniele Pradè, il suo braccio destro Eduardo Macia e il tecnico Vincenzo Montella. Tema della discussione: come agire per l'imminente parentesi invernale di calciomercato, con due prospettive diverse, che però partono dal presupposto che esiste, grazie alla cessione estiva di Matija Nastasic, un 'tesoretto' di dieci milioni di euro da poter spendere. 

    Il 'piano A' prevede l'acquisto di quelle che sono vere e proprie priorità per la rosa: una prima punta in grado di avere una decina di gol nel carniere per il girone di ritorno, e un regista, capace di adattarsi a più ruoli nel centrocampo. I nomi identificati sono quelli di Pablo Daniel Osvaldo (anche se Montella preferirebbe Mattia Destro, maggiormente adattabile a fare anche l'esterno di un attacco a tre) e Francesco Lodi.

    Il pressing sul romanista, che in quell'autunno sta attraversando con Zeman il periodo del 'grande freddo’, è molto forte. Il procuratore dell'italo-argentino sembra anche molto interessato, solo che il colloquio avviene fra Pradè e quest'ultimo subito dopo Siena-Roma di metà novembre, e così va a vuoto, perché Osvaldo si infortuna e ha pure un colloquio chiarificatore con il tecnico giallorosso

    L'assalto al regista del Catania si spegne invece davanti alla richiesta spaventosa del club etneo. Il presidente Pulvirenti non fa sconti al suo ex allenatore Montella: 12 milioni di euro per l'intero cartellino. Un sondaggio viene fatto anche per Strootman del Psv, ma anche qui la società proprietaria del centrocampista olandese spara alto, anche se il giocatore, così come Osvaldo, rimane nel mirino per il prossimo giugno. 

    Si passa quindi al 'piano B': invece che l'uovo oggi, ovvero investimenti per l'immediato, la gallina domani, cioè un acquisto di prestigio per il futuro, e altre operazioni di contorno. A fine novembre l'incontro fra Pradè, Giuseppe Rossi e il suo procuratore, a New York. Ottenuto l'accordo, trovare quello con il Villarreal per Macia è un gioco da ragazzi, visti gli ottimi rapporti (vedi le operazioni estive riguardanti Borja Valero e Gonzalo Rodriguez). 

    Per l'attacco si decide di 'sostituire' El Hamdaoui, partente per la coppa d'Africa, con una prima punta di movimento, e fallito l'assato a Thereau (prima scelta di Montella) con fatica si arriva a Larrondo. Le operazioni Wolski, Vecino e Commper sono 'di contorno' e in prospettiva futura, anche per sostituire l'infortunato Hegazy, il deludente Mati Fernandez e i partenti Olivera e Della Rocca.

    Solo che, a tre giorni dalla chiusura del mercato di gennaio, la Fiorentina - lo ha ribadito Montella ad Andrea Della Valle, con cui si è sentito prima del week-end -, questo 'piano B' non l'ha ancora completato: nel giro di scambi che dovrebbe lasciar partire Llama e Cassani, il tecnico vuole ancora un terzino sinistro come alternativa a Pasqual (se non sarà Alonso del Bolton è spuntata l'idea Molinaro, che vuole tornare in Italia, ma c'è chi giura che dietro la questione Marchese a Catania vi sia Montella). 

    Serve poi un altro centrocampista (l'ultima idea è Nemanja Matic del Benfica), anche se il club non ritiene necessario l'arrivo di un regista come alternativa a Pizarro. E Quagliarella? Già contattato dallo stesso Montella la scorsa estate, le possibilità che arrivi a Firenze sono pochissime, a prescindere dal pressing del procuratore affinché lasci Torino, e dagli eventuali nuovi arrivi alla Juve, visto che di pace fra Della Valle e Agnelli, dopo l'affaire Berbatov, da Casette d'Ete non se ne vuole sentir parlare. 

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