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  • Fiorentina Primavera:| La favola di Lezzerini

    Fiorentina Primavera:| La favola di Lezzerini

    • Luca Cellini

    Il primo abbraccio sabato sera, al triplice fischio dell'arbitro che sanciva il successo della sua Fiorentina Primavera sulla Roma, nella Supercoppa Italiana di categoria, è stato per il suo maestro - e preparatore - Emiliano Betti. Poi Luca Lezzerini si è lasciato trascinare nella festa coi suoi compagni, gettando inevitabilmente un occhio in tribuna, dove uno stuolo importante di parenti, amici e conoscenti era venuto a fare il tifo apposta per lui. Un successo nel 'suo' stadio per questo ragazzo nato il 24 marzo 1995 a Roma, che ha sognato fin da quando, bambino, respingeva i primi palloni nel settore giovanile della Lazio, di vincere qualcosa di importante all'Olimpico. Ci è riuscito con quelli viola della Primavera guidata da Leonardo Semplici, dopo essere stato il portiere degli Allievi Nazionali di mister Gabbiadini la precedente stagione.

    Lezzerini ha giocato in diverse rappresentative nazionali: nell'Under 16 era titolare fisso, e adesso viene chiamato in pianta stabile anche in Under 17. Nato sotto il segno dell'Ariete, la testardaggine astrale non gli manca. Si tratta di un estremo difensore dotato di un fisico imponente, che fa dire a chiunque lo incontri che tutto si potrebbe dire di lui... tranne che è nato nel '95. Divide la sua giornata fra campo di allenamento e libri, e come tutti i portieri non può che avere un modello di ispirazione affatto banale: Jeremie Janot, classe '77, estremo difensore del Sant Etienne. La prima volta che ha incontrato Sebastien Frey negli spogliatoi gli ha chiesto quale fosse stato il suo sogno e se l'avesse poi realizzato. Quello di Lezzerini, indubbiamente, è di arrivare in serie A. I suoi pregi tecnici sono le uscite alte ed il rinvio, mentre come difetto si riconosce qualche mancanza nel senso della posizione. Tra i suoi ricordi più belli fino a pochi giorni fa c'era una finale nel torneo 'Italo Allodi' contro l'Empoli, quando in sette minuti compì due autentici miracoli. E chissà se, da sabato scorso, non avrà anche quella coppa alzata, sotto il cielo della sua città.

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