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  • Fiorentina:| Punto sul mercato, tutti i nomi

    Fiorentina:| Punto sul mercato, tutti i nomi

    Dietro la Juve c’è un traffico che nemmeno sui viali all’ora di punta. Per una corsa al titolo che sembra già decisa a metà dicembre (ma non si sa mai), dal secondo posto in giù la corsa è apertissima. E la Fiorentina c’è: più viva che mai, con la classifica che si muove anche quando tutto è fermo, se è vero che oggi il Napoli potrebbe essere retrocesso di due punti. Fiorentina quarta, se così va. E, in ogni caso, a due punti dal secondo posto. E se l’obiettivo della società era quello di partire bene per trovare entusiasmo lungo la strada, è possibile dire che gioco e risultati hanno portato tutti ben oltre ogni speranza, rilanciando i sogni della gente e costringendo la società a riflettere ancora più seriamente sulle strategie, a cominciare dal mercato di gennaio. Perché è vero che a gennaio fare grandi affari non è semplice, ma è evidente che con la possibilità di prendere la Champions al primo colpo, sarebbe sciocco non fare di tutto per sistemare là dove è giusto aggiustare una Fiorentina comunque ben costruita ma che in ogni caso può essere migliorata, come hanno sempre ammesso dagli stessi dirigenti della società.

     E poco cambia il fatto che Toni stia andando a mille e Jovetic debba ancora ritrovare la condizione giusta. La verità è che Pradè metterà le mani solo sull’attacco, se escludiamo il possibile arrivo di Matias Vecino, ragazzo uruguayano che però si presenterà subito solo se riesce a ottenere in tempo il passaporto comunitario. Un centrocampista, Vecino, che potrebbe rimpiazzare un possibile partente tra Della Rocca e Olivera. Vedremo. Ma, come detto, è sull’attacco che dovranno arrivare novità. Lo stesso Montella ha ribadito il concetto: l’abbondanza non fa paura, quando si vuole puntare in alto. E se Toni vola e il gioco della Fiorentina manda in rete difensori, centrocampisti e attaccanti,
     è bene ricordare che El Hamdaoui se ne va un mese in Coppa d’Africa e che basta un infortunio per complicare le cose. Insomma, Montella spinge per avere un centravanti. E Pradè si sbatte tra sogni quasi proibiti e idee messe da parte da un pezzo, tipo quella di investire un po’ di soldi su Ricky van Wolfswinkel, ragazzone olandese che piace, anche se il prezzo fissato dallo Sporting Lisbona, società bisognosa di soldi, è un po’ altino (10 milioni). La verità è che la Fiorentina vorrebbe convincere l’Udinese a dargli Di Natale. Un po’ la vecchia amicizia dell’attaccante con Montella, un po’ l’idea di tornare in Toscana che piace al giocatore. Sì, sì, tutto bello: ma sarà mai possibile portare via all’Udinese un bomber come Di Natale a gennaio? Pradè ci pensa, così come pensa a un altro gioiello di casa Pozzo, cioè Luis Muriel, ventunenne colombiano velocissimo e dotato di colpi di grande classe. La Fiorentina ci proverà, ma anche in questo caso niente è facile. D’altra parte a fine stagione i Della Valle dovranno spendere i soldi per una punta, trovarla ora vorrebbe dire fare bingo. L’alternativa è mettersi in casa un prestito per infoltire il gruppo. Trovare un attaccante alla Floccari, per capirci. Da escludere invece Pazzini, giocatore cercato l’estate scorsa dopo il caso Berbatov, che però adesso al Milan sembra avere più strada anche per la probabile cessione di Pato. Sempre che non arrivino novità sul fronte Balotelli. Ufficialmente la Fiorentina fa sapere che la questione attaccante è ben lontana dall’essere risolta e che di spendere tanto per spendere non se ne parla. In realtà Pradè e Macia picchiano duro per aprirsi strade nuove. Un po’ come quella che dovrebbe portare al trequartista polacco del Legia Varsavia Rafal Wolski. Una operazione arrivata a buon punto, anche se il fatto che sia venuta allo scoperto potrebbe alzare il prezzo e complicare tutto. Un classico del mercato. Il silenzio, di solito, rende tutto più facile.
    (Matteo Magrini e Benedetto Ferrara - Repubblica)

    «Il mercato di gennaio si chiama di riparazione proprio perché serve a rimediare quando hai infortuni importanti ma non è il nostro caso, abbiamo alternative valide ad Hegazy in difesa e guardando gli ultimi risultati se c’è una cosa che non ci manca è il gol» ha ribadito il ds Pradè. Insistendo sul fatto che la società non ha sotto mano situazioni importanti «perché non esistono situazioni che ci interessano». Dichiarazioni strategiche, ad uso e consumo degli operatori di mercato, ma solo in parte. Nel senso che i dirigenti sarebbero disposti a fare un sacrificio solo in casi eccezionali, che soddisfino al 100% i desideri di Montella. Esempio: se Di Natale fosse disposto a lasciare Udine e l’Udinese fosse disposta a lasciarlo andare,  la Fiorentina non si tirerebbe indietro. Perchè il tecnico viola si fida ciecamente di lui, lo conosce bene fin dai tempi di Empoli, perché è l’attaccante italiano che negli ultimi due anni ha segnato di più e con lui  la Fiorentina, così com’è strutturata, potrebbe allargare il ventaglio delle sue ambizioni in Italia e in Europa. Se invece l’operazione risulterà impossibile,  la Fiorentina non ha intenzione di avventurarsi su terreni altrettanto impegnativi (Giuseppe Rossi, tanto per dirne uno) perché non lo ritiene necessario e visto che finora sono già 15 i giocatori che hanno segnato al massimo si muoverà se capita una grande occasione, un altro attaccante giovane, che costa il giusto e da capitalizzare per il futuro. Tra gli obiettivi ci sono anche Chamakh e Gaston Ramirez. Al momento, dunque, l’unico interesse dichiarato riguarda il centrocampo con la corsa contro il tempo per avere subito l’uruguagio Matias Vecino, in attesa di passaporto comunitario. Il secondo obiettivo sarebbe Rafal Wolski, attualmente al Legia, e in questo caso a dichiararlo è il più autorevole giornale di Varsavia. Centrocampista con spiccate doti offensive e di grande talento, il polacco ha vent’anni e una quotazione che si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Secondo i polacchi, appunto, l’operazione sarebbe già conclusa ma non ci sono conferme da parte della Fiorentina. Salvo il fatto che se ne parlava già qualche mese fa e comunque non per un acquisto in tempi brevi, prima che l’argomento fosse accantonato. Fra poco sapremo se anche qui si tratta di silenzio strategico oppure no, ormai è questione di giorni.

    (Laura Alari - La Nazione)


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