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  • Fiorentina:| I titolari sono 'low cost'

    Fiorentina:| I titolari sono 'low cost'

    • L.C.

    Delio non guarda in faccia a nessuno. E continua a dimostrarlo mandando in campo la formazione di volta in volta più affidabile, senza alcuni dei cosiddetti 'big' protagonisti negli ultimi mesi di tante uscite sbagliate fuori e dentro al campo. Un esempio? Il paragone fra la formazione low-cost scesa in campo domenica scorsa contro l'Udinese e la rispettiva panchina. Gli undici in campo - se consideriamo il prezzo del cartellino pagato della Fiorentina all'acquisto di ogni giocatore - sono costati circa 38 milioni. I sette panchinari, invece, sono costati oltre 40 milioni: dai due milioni ciascuno di Salifu e Romulo, ai quattro milioni di Neto e Cerci, si sale fino ai sette milioni di Ljajic, ai nove di Felipe, ai quasi 14 di Vargas. Un paradosso che spiega al meglio il momento della Fiorentina e il ragionamento di Rossi: gioca chi lo merita. E anche l'insolita scelta del tecnico romagnolo di non effettuare nemmeno un cambio nell'arco dei 90 minuti avvalora ulteriormente questa tesi.

    Fra i sette, costosi, panchinari di domenica scorsa ci sono alcuni giocatori indubbiamente da rilanciare. Juan Manuel Vargas è l'esempio più lampante di come un giocatore di grandi qualità possa nel giro di pochi anni passare dall'interessamento del Liverpool all'essere il gregario di Pasqual. Eppure il 3-5-2 era disegnato da Rossi anche per rilanciare il peruviano nel ruolo di puro esterno sinistro, in grado di dominare tutta la fascia: invece Vargas, fra chili di troppo e allenamenti poco convinti, è ben presto finito in panchina. A giugno sarà ceduto, ma di questo passo il suo valore rischia di abbassarsi ulteriormente.

    C'è poi Alessio Cerci, altro giocatore dall'indubbio talento che sembrava a un passo dalla cessione. Anzi, Delio Rossi l'aveva esplicitamente chiesta, dal momento che il nuovo modulo e le scarse intenzioni del giocatore a fare la seconda punta lo hanno relegato a comprimario. Dopo tre tribune di fila e il trasferimento saltato, Rossi dovrà inventarsi qualcosa per non costringere il ragazzo ad arrivare a giugno senza più rivedere il campo.

    Poi c'è Ljajic. Il giovane Adem ancora una volta, pur evidenziando grandi qualità, non è riuscito a sfruttare le occasioni avute, ma la Fiorentina (e pure Rossi) scommette su di lui per il futuro. Ad oggi è il vice-Jovetic, ma questi cinque mesi saranno decisivi per capire cosa il giovane serbo potrà davvero fare da grande. E gli altri panchinari di domenica scorsa? Salifu è pronto a tornare titolare, Neto sarà il portiere del domani, Romulo continuerà a fare l'onesta riserva, mentre Felipe resta un investimento (9 milioni) difficile da recuperare. Ma la rosa (troppo) ampia, si sa, fa anche di questi scherzi.

    (Il Nuovo Corriere di Firenze)


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