'Considero Perisic il mio degno erede. Ha caratteristiche meno offensive ma ha un senso della posizione e del sacrificio migliore del mio. Lo consigliai alla Fiorentina due anni fa, ma mi si disse che era troppo giovane e che il calcio croato non avrebbe avuto futuro. Adesso lui gioca in una squadra campione di Germania e i nostri migliori giocatori si sono affermati nel calcio europeo'. Trovare Milan Rapaic sulle tribune dello stadio di Poznan per seguire Italia-Croazia è una sorpresa che riporta indietro nel tempo.

'Ho nostalgia del calcio italiano, ma poi alla fine si parlava troppo durante la settimana e le polemiche la facevano da padrone - ha raccontato a Calciomercato.com l'ex attaccante del Perugia, oggi consulente di mercato -. Il talento non è tutelato in serie A, e soprattutto si spendono ancora cifre folli per giocatori inutili, provenienti da chissà quale Paese. La Bundesliga invece è cresciuta di interesse e di qualità. Pensate a Mandzukic, e chiedete al vostro Barzagli che ha giocato con lui nel Wolsburg se, con un ingaggio doppio in Italia, preferirebbe o no restare a giocare in Germania. Io sono certo della seconda opzione. Modric? Nonostante la gran rete di Pirlo, credo che a livello di coppe europee il nostro talento croato avrà maggior fortuna, anche se la carriera dello juventino è piena di soddisfazioni'.