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  • Fiorentina, ritirate quella maglia!

    Fiorentina, ritirate quella maglia!

    • Luca Cellini

    Picchio De Sisti e Giancarlo Antognoni, Manuel Rui Costa e Roberto Baggio, Adrian Mutu e prima di tutti loro Miguel Angel Montuori. Cosa hanno in comune i giocatori sopracitati anche il più sprovveduto o 'ignorante' di storia calcistica della Fiorentina, saprebbe identificarlo: la maglia numero dieci. La maglia del campione, del talento, dell'atleta per cui vale la pena spendere ancora il biglietto, quello che ti fa sognare e sperare, quello di cui sai che, dai suoi piedi, può nascere la giocata che cambierà o sconvolgerà la partita. Il numero di Diego Armando Maradona o di Lionel Messi, tanto per fare degli esempi. Ogni club ha dei giocatori che hanno fatto la storia indossando quella maglia. Eppure alla Fiorentina, il cui responsabile della comunicazione Gianfranco Teotino come primo atto dal suo avvento in società si permise di mancare di rispetto alla 'bandiera' per eccellenza, e ci riferiamo a Giancarlo Antognoni, quella maglia numero dieci è stata assegnata in questa stagione a gente come Santiago Silva e Ruben Olivera.

    Forse in questo momento ci sono ben altre cose da evidenziare in negativo riguardo il club gigliato, ma è un segnale il fatto che in una società che evidentemente non conosce la sua storia - forse perché pensa che la Fiorentina sia nata con l'avvento dei suoi proprietari, nell'estate del 2002 - e non ne vuole approfondire il passato, anche e soprattutto glorioso, che proprio giocatori con quella maglia hanno contribuito a costruire, la 'dieci' sia stata consegnata con facilità ad un carneade della serie A, un Egisto Calloni argentino, quel Santiago Silva che rimarrà scolpito nella memoria dei tifosi viola per una imbarazzante rovesciata a vuoto in un match con la Roma: un fenomeno del web, autore di un gol e poco altro nei suoi cinque mesi fiorentini. E, dopo di lui, ad un ex juventino -sembra ieri che Firenze era in rivolta perché Roberto Baggio, un altro dieci, passava in maglia bianconera -, ovvero Ruben Olivera, che ieri sera si è fatto conoscere dai suoi supporters e dalla dirigenza - che fa del fair play pret-a-porter, buono per essere usato come spot sulla stampa amica - per un pugno ad un avversario, assolutamente gratuito e vigliacco. Fra l'altro il giocatore pare non sentire la necessità di chiedere scusa a chi quel suo gesto lo ha subito, ai compagni che ha lasciato in dieci ad inizio ripresa, e ai tifosi, soprattutto quelli che erano giunti fino a Bologna e hanno assistito increduli a quel 'pezzo di follia'.

    Quella maglia, indossata dagli Antognoni, dai Baggio, dai Rui Costa e dai Montuori, merita maggior rispetto. Ecco perché è giusto chiedere alla società gigliata di compiere un gesto tardivo ma riparatorio. Si possono perdere le partite, ma la figuraccia fatta dando quella maglia ad Olivera, dopo il già citato Santiago Silva, sembra l'ennesimo sgarbo alla piazza e al rispetto che merita la Fiorentina in quanto club calcistico con oltre 85 anni di storia. Trovate voi la maniera di comunicare la decisione alla Lega, ma quel 'simbolo' che è il dieci di colore bianco su fondo viola, deve essere trattato con la cura che merita, e dunque ritirato. E ad Olivera non solo va 'sottratto' quel numero, ma oltre alle giornate di squalifica deve essere inflitta una punizione; la società deve pensare a stigmatizzare severamente quanto accaduto a Bologna. Non prendere una posizione netta ed incontrovertibile su questo episodio sarebbe un'umiliazione che si somma a quella provata ieri, quando quel cartellino rosso è stato sventolato in faccia a chi indossava la dieci gigliata allo stadio Dall'Ara, speriamo per l'ultima volta.

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